Sarebbero state trovate morte le due donne sospettate di aver ucciso ieri in Malesia Kim Jong Nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Un. Lo riferisce la giapponese 'Kyodo News' citando fonti del governo giapponese.
Ancora ignota la causa della loro morte, sulla quale sarebbero in corso verifiche: da stabilire, in particolare, se le due donne - che si presume fossero agenti nordcoreani ingaggiati per eliminare il fratellastro del presidente Kim - siano state uccise o si siano suicidate.
Già in passato agenti speciali della Corea del Nord hanno tentato di togliersi la vita dopo le loro missioni: come Kim Hyun Hee, ex spia terrorista sotto la direzione del regime nordcoreano, condannata per l'attentato ad un aereo delle Korean Airlines nel 1987, che fece 115 morti, che tentò di suicidarsi ma senza riuscirci.
Intanto una sospetta è stata fermata dalle autorità della Malaysia. La donna - individuata grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza girate all'interno dell'aeroporto - è stata arrestata nello scalo e sarebbe stata trovata in possesso di un documento vietnamita. Il fermo è avvenuto alle 8:20 di questa mattina (ora locale), circa 24 ore dopo l'attacco a Kim. La polizia è ancora a caccia di una complice della sospetta fermata e "di molti altri" ancora che si ritiene siano coinvolti nell'omicidio, si legge su 'The Star Online'.