"Queste notizie sono false, il Cremlino non è in possesso di nessun materiale compromettente su Donald Trump ". Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito le notizie sulla presunta esistenza di dossier dei servizi russi con materiale compromettente per il presidente eletto americano, secondo quanto si legge sul sito di Interfax.
Le informazioni contenute nei rapporti di cui parlano oggi i media americani sono "assolutamente fabbricate ad arte", ha detto ancora Peskov, sottolineando che il "Cremlino non raccoglie informazioni compromettenti", non lo ha fatto per Trump come non lo ha fatto per Hillary Clinton, ha ribadito.
Si tratta di pura "pulp fiction", ha concluso usando la formula, resa celebre dal film di Quentin Tarantino, per indicare una fiction dai contenuti sensazionalistici.
Anche l'ex capo dell'Fsb, Nikolai Kovalyov, che ha guidato i servizi russi alla fine degli anni '90 e ora è deputato alla Duma, ha smentito che la Russia abbia dossier segreti su Trump. "Ovviamente non c'è nessuna informazione compromettente", ha detto, citato dalla Interfax.
Di "notizie false, una totale caccia alle streghe politica!" ha parlato anche Donald Trump su Twitter, replicando a quanto pubblicato dalla Cnn, riguardo al fatto che i vertici dell'intelligence americana avrebbero aggiunto al rapporto sulle interferenze russe nelle elezioni americane anche un documento riguardo alla possibilità che i servizi russi abbiano raccolto materiale compromettente per il presidente eletto.
La Cnn non precisa la natura delle informazioni compromettenti su Trump, limitandosi a dire che sono di natura personale e finanziaria, Buzzfeed invece ha pubblicato un pagina di questi 'memo' in cui si fa riferimento al fatto che i servizi russi sarebbero in possesso di video di incontri con prostitute che avrebbero avuto luogo in un hotel da loro posto sotto sorveglianza.
Lo stesso Buzzfeed avverte che le informazioni contenute nel dossier sono "esplosive" ma "non verificate" e contiene degli errori nell'indicare località e gruppi russi. L'avvocato di Trump, Michael Cohen, in un'intervista ha definito la vicenda "ridicola a molti livelli: chiaramente la persona che ha creato questo lo ha fatto con la sua immaginazione o sperando che i media liberal pubblicassero questa falsa notizia".
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