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Trump: "Soleimani progettava attacchi a diplomatici Usa"

03 gennaio 2020 | 15.17
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La dichiarazione del presidente dopo il raid americano a Baghdad. Il tweet: "Andava eliminato prima, responsabile di milioni di morti". L'Iran minaccia: "Ci vendicheremo". Cortei in tutto il paese: "Morte agli Usa". Farnesina: "Sviluppi molto preoccupanti". Di Maio: "Lotta all'Isis priorità". Segretario generale Onu: "Il mondo non può permettersi un'altra guerra nel Golfo"

(Afp)
(Afp)

"Il suo regno del terrore è finito". Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha concluso così una breve dichiarazione dalla sua redazione di Mar-a-Lago, in Florida, parlando del raid durante il quale la notte scorsa è stato ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani, che "stava pianificando imminenti e sinistri attacchi contro diplomatici e militari americani". "Lo abbiamo preso e lo abbiamo eliminato", ha detto.
"Quello che gli Stati Uniti hanno fatto ieri avrebbe dovuto essere fatto molto tempo fa - ha sottolineato Trump -. Molte vite sarebbero state risparmiate". Gli Stati Uniti, ha poi assicurato il presidente, "hanno i migliori militari dappertutto nel mondo, abbiamo la migliore intelligence nel mondo e se gli americani in qualsiasi luogo vengono minacciati, abbiamo già tutti gli obiettivi identificati e sono pronto a prendere qualsiasi azione sia necessaria e questo si riferisce in particolare all'Iran". "La scorsa notte abbiamo agito per fermare una guerra, non abbiamo agito per iniziare una guerra", ha quindi sottolineato ancora assicurando di "non volere un cambio di regime" a Teheran. "L'aggressione del regime iraniano nella regione, compreso l'uso di combattenti per destabilizzare i vicini, deve finire e deve finire adesso", ha scandito.

Soleimani, ha accusato ancora Trump, "aveva fatto della morte di persone innocenti la sua passione malata, contribuendo a complotti terroristici a Nuova Delhi come a Londra... Solo di recente Soleimani aveva guidato la brutale repressione dei manifestanti in Iran, dove oltre mille civili innocenti erano stati torturati e uccisi dal loro stesso governo".

Il generale, aveva scritto su Twitter qualche ora prima, "ha ucciso o ferito migliaia di americani in un lungo periodo di tempo e stava pianificando di ucciderne molti altri...ma lo abbiamo preso". Per il presidente Usa, Soleimani era "direttamente o indirettamente responsabile della morte di milioni di persone, compresi i tanti manifestanti uccisi in Iran". Secondo Trump, "anche se l'Iran non lo ammetterà mai, Soleimani era odiato e temuto nel suo Paese: non sono rattristati come i leader fanno credere al mondo esterno: avrebbe dovuto essere eliminato molti anni fa". E ancora: "Gli Stati Uniti hanno pagato all'Iraq miliardi di dollari all'anno, per molti anni. Questo, in cima a tutto il resto, è quello che abbiamo fatto per loro. Gli iracheni non vogliono essere dominati e controllati dall'Iran, ma in ultima analisi è una loro scelta", afferma il presidente Usa. "Negli ultimi 15 anni l'Iran ha ottenuto sempre più controllo sull'Iraq e gli iracheni non ne sono contenti. Non finirà mai bene", afferma ancora Trump.

L'Iran minaccia: "Ci vendicheremo"

In mattinata, a commento del raid, il presidente Usa aveva postato su Twitter l'immagine della bandiera americana. Nessuna dichiarazione aveva accompagnato l'immagine, postata poco dopo la diffusione del comunicato con cui il Pentagono ha definito il raid intrapreso su ordine del presidente "un'azione difensiva". Poi il primo tweet: "L'Iran - scriveva Trump - non ha mai vinto una guerra, ma non ha mai perso un negoziato!", un concetto che aveva già espresso a fine luglio.

Iran, decine di migliaia in piazza: "Vendetta"

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