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Tumori: da italiano a Vienna nuova strategia per frenare crescita cancro

02 aprile 2014 | 12.37
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Milano, 2 apr. (Adnkronos Salute) - (Embargo alle 20) - Un enzima essenziale per la sopravvivenza delle cellule del cancro, un nuovo potente inibitore in grado di fargli 'chiudere bottega' frenando la crescita del tumore e, dietro la scoperta, la firma di un italiano trapiantato a Vienna: il 51enne Giulio Superti-Furga, nato a Milano, formazione scientifica fra la svizzera Zurigo e la capitale austriaca. L'ultima impresa? Aver identificato, insieme a un team di scienziati del Center for Molecular Medicine dell'Austrian Academy of Sciences, e 'in squadra' con Thomas Helleday e un gruppo di esperti del Karolinska Institutet di Stoccolma, la molecola che può spegnere MTH1, una sorta di enzima 'spazzino' alleato del cancro, che fa piazza pulita dei nucleotidi ossidati tossici prodotti in quantità elevate nell'ambiente tumorale.

L'approccio è descritto in due articoli pubblicati su 'Nature'. Da un lato si deve a Helleday e colleghi la scoperta del ruolo cruciale dell'enzima disintossicante MTH1 per 'l'autopreservazione' del cancro. Gli scienziati hanno identificato due piccole molecole inibitrici, in presenza delle quali i nucleotidi tossici vengono incorporati nel Dna solo nelle cellule maligne, provocando danni genetici e morte cellulare. Nei topi portatori di tumori della pelle, del colon-retto e del seno, prelevati da pazienti umani, si è ottenuta una risposta positiva al trattamento con inibitori di MTH1. La scoperta suggerisce che prendere di mira questo enzima è potenzialmente vantaggioso contro diverse forme di cancro.

L'altro tassello lo ha aggiunto proprio Superti-Furga con il suo team, in uno studio separato, mostrando come l'inibizione di MTH1 rappresenti un obiettivo attraente per il trattamento di tumori che sono caratterizzati da alti livelli di stress ossidativo. Gli scienziati hanno identificato un nuovo inibitore chiamato (S)-crizotinib, che è una sorta di 'molecola specchio' (enantiomero) di un agente anticancro clinicamente approvato di recente, il crizotinib. In presenza di questa molecola, gli scienziati sono riusciti a reprimere la crescita del tumore in un modello murino di cancro al colon.

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