Roma, 19 feb. (Adnkronos Salute) - "Un messaggio pericoloso e fuorviante". I radiologi italiani prendono posizione sullo studio firmato da Anthony Miller dell'università canadese di Toronto, pubblicato sul 'British Medical Journal', che si inserisce nel filone di ricerche in cui si avanzano dubbi sull'utilità della diagnosi precoce del cancro al seno attraverso la mammografia, sostenendo che lo screening non ridurrebbe la mortalità.
"Ritengo indispensabile - avverte Carlo Faletti, presidente della Società italiana di radiologia medica (Sirm) - rispondere a notizie che potrebbero ingenerare false apprensioni in un Paese noto in tutto il mondo per essere stato uno dei primi a organizzare lo screening mammografico con doppia lettura del medico radiologo, con ottimi risultati riconosciuti recentemente anche dall'American Roentgen Ray Society quale esempio da proporre".
Faletti ha inoltre chiesto e ottenuto una risposta articolata da parte degli esperti senologi. "Riteniamo molto pericoloso diffondere messaggi fuorvianti sull'inutilità della diagnosi precoce, evento che consente una chirurgia sempre meno aggressiva e trattamenti sempre più attenti al benessere complessivo della donna", affermano Pietro Panizza dell'Irccs Istituto nazionale tumori di Milano, e Francesco Sardanelli dell'Irccs Policlinico San Donato. (segue)