Roma, 13 mag. (Adnkronos Salute) - Il fumo è il primo fattore di rischio per il cancro alla vescica, aumenta di ben il 66% le possibilità di incorrere in questa neoplasia nell'uomo e del 33% nella donna " fino a moltiplicare di 4-5 volte la possibilità di sviluppare la malattia rispetto a un non-fumatore", spiega Vincenzo Mirone, ordinario di urologia dell'Università Federico II di Napoli tra i relatori oggi a Roma della conferenza stampa della Società italiana di urologia per fare il punto sulla patologia. "A questo fattore di rischio - prosegue Mirone - si aggiungono l’esposizione ad alcuni agenti tossici: anilina e ammine aromatiche (benzidina, 2-naftilammina) presenti nei coloranti e nelle vernici, l’assunzione di analgesici in particolare la fenacetina che aumenta il rischio di tossicità (meglio usare il paracetamolo) e l’eccesso di caffè, quest’ultimo considerato però come fattore di rischio potenziale".
"Oggi è possibile migliore il trattamento in fase iniziale del tumore della vescica – continua Mirone – grazie anche a strumenti diagnostici sempre più precisi. Quale, ad esempio, la metodica con fascio di luce Pdd (Photo Dynamic Diagnosis) che aiuta a discernere meglio fra benignità e malignità di una lesione e a scoprire focolai di forme preneoplastiche (Cis) invisibili ad occhio nudo". (segue)