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Tumori, Varese (FAVO): "Effetti pandemia Covid si vedranno ancora per dieci anni"

14 maggio 2022 | 20.14
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Tumori, Varese (FAVO):

La condizione assistenziale delle persone con patologie tumorali, il rapporto tra sport e cancro e la capacità di usare al meglio i mass media per fare una corretta ed efficace informazione sanitaria: sono diverse le tematiche che FAVO, Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, ha affrontato, per la XVII Giornata Nazionale del malato oncologico, nell’evento al centro congressi Roma Eventi Piazza di Spagna.

"Proporrei di 'adottare' un operatore sanitario - dice Paola Varese, direttore scientifico FAVO - perché in questo momento in Italia mancano tantissimi medici e infermieri. Ci troviamo con una sanità ormai svuotata. Il Covid ha provocato un blocco delle prestazioni, dato che per due anni pareva esistere solo questa emergenza. Gli effetti della pandemia si continueranno a vedere nei prossimi dieci anni, basti solo pensare ai danni ingenerati dalla brusca interruzione di screening e controlli sanitari dell’ultimo periodo. Dunque, lo screening è uno strumento che va difeso con le unghie e con i denti e se vogliamo investire sul nostro futuro - sottolinea - dobbiamo cercare di ottimizzare l’accesso alle strutture e ai controlli, perché ogni volta che rinunciamo a uno screening buttiamo via anche il servizio di un operatore".

Francesca Traclò, membro del direttivo Aimac (Associazione italiana malati di cancro), ha evidenziato l’importanza dello sport nella cura del cancro: "Aimac insieme a Rosaremo promuove un progetto che integra lo sport all’interno del patient journey. Obiettivo del progetto è individuare in che modo è possibile attivare una collaborazione fra personale sanitario, associazioni di volontariato e società sportive, per offrire ai malati la possibilità di fare sport in maniera integrata nel percorso terapeutico. L’integrazione fra oncologia, nutrizione, psicologia e sport è la strada prioritaria - spiega - per migliorare la qualità della vita dei pazienti, accrescere l’aderenza terapeutica in trattamento attivo, migliorare la resilienza e quindi la capacità di affrontare le cure, ridurre il rischio di recidiva per i malati in follow up e ridurre la spesa sanitaria. Si tratta di sperimentare in che modo facilitare la collaborazione fra i diversi soggetti coinvolti per garantire a coloro che sono affetti da patologie tumorali un percorso di cura sostenibile ed efficace. Le associazioni di volontariato dei malati promuovono un approccio innovativo, in una logica di sussidiarietà orizzontale, e offrono per prime il loro supporto perché effettivamente si possa garantire ai pazienti la migliora esperienza di cura".

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