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Tunisia: Aqmi rivendica attentato a ministro Interno

13 giugno 2014 | 12.57
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Tunisia: Aqmi rivendica attentato a ministro Interno

(Aki) - L'organizzazione di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi) ha rivendicato l'attentato contro l'abitazione del ministro dell'Interno tunisino, Lotfi Ben Jeddou, nella provincia di Qasserine il 29 maggio scorso. In un comunicato diffuso sui siti Internet e sui social network, l'Aqmi fa sapere che l'operazione e' stata effettuata per vendicare le donne della Tunisia e in risposta alla stretta nei confronti dell'organizzazione Ansar al-Sharia.

Ben Jeddou aveva accusato le donne tunisine di partecipare al 'jihad sessuale' in Siria, ma l'Aqmi ha definito quelle dichiarazioni "una menzogna per cui meritava la decapitazione". Nell'attentato persero la vita quattro guardie del corpo e altre sono rimaste ferite. "Questa volta il criminale si e' salvato, ma la prossima non si salvera', col permesso di Dio", si legge nel comunicato. Ma l'attacco, prosegue la nota, e' anche "un messaggio al ministero dell'Interno e ai suoi capi criminali perche' sappiano che entrare in una guerra aperta con l'Islam e la sua gente per far contenti America, Francia e Algeria avra' un costo enorme".

L'organizzazione ha poi ribadito che il suo obiettivo non e' il popolo tunisino "musulmano", ma solo chi l'attacca. Allo stesso tempo, Aqmi ha rivendicato un attentato contro una pattuglia di polizia alla fine dello scorso luglio sui monti Chaanbi, dove l'esercito tunisino era impegnato in un'operazione antiterrorismo.

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