
Il primo ministro tunisino Youssef Chahed ha rimosso il ministro degli Interni Lotfi Braham tre giorni dopo il naufragio di migranti irregolari al largo della costa della Tunisia costato la vita ad almeno 112 persone. Lo rende noto il governo di Tunisi con un comunicato.
Si tratta del più grave naufragio, in termini di vittime, di quest'anno nella pericolosa rotta che collega il Nord Africa con l'Europa attraverso il Mar Mediterraneo. L'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) ha confermato la morte di almeno 60 persone, mentre 52 risultano ancora disperse e 68 sono state tratte in salvo (tra cui 61 tunisini).
Il premier Chahed aveva in precedenza affermato che le guardie della sicurezza tunisina non erano riuscite a fermare l'imbarcazione di migranti irregolari, partita dalla costa tunisina. Braham aveva oggi annunciato di aver licenziato dieci uomini della sicurezza, tra cui responsabili della polizia e di agenzie locali, nella città costiera di Sfax e nell'isola di Krekennah.
Secondo dati delle Nazioni Unite, sono almeno 660 i migranti che hanno perso la vita quest'anno cercando di attraversare il Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa. Durante i primi quattro mesi del 2018, sono 22.439 i migranti che hanno raggiunto le coste dell'Europa.