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Tunisia: Rea (Uil), bene che Renzi l'abbia scelta per prima visita ufficiale

04 marzo 2014 | 16.37
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Tunisia: Rea (Uil), bene che Renzi l'abbia scelta per prima visita ufficiale

Roma, 4 mar. (Labitalia) - "Siamo molto contenti che il premier Matteo Renzi abbia scelto per la sua prima visita ufficiale all'estero il Mediterraneo e, nel Mediterraneo, la Tunisia, uno dei Paesi protagonisti di questa nuova fase di democratizzazione del Nord Africa". Così con Labitalia Anna Rea, segretaria confederale della Uil, profonda conoscitrice della Tunisia e in contatto con i colleghi dell'Ugtt, sindacato tunisino.

"La visita di Renzi va nel solco -dice Rea- di un rapporto di amicizia e di scambio, anche commerciale, tra i nostri Paesi. Inoltre, il premeir arriva in Tunisia all'indomani dell'accordo firmato in Ue proprio sui flussi migratori da quel Paese, accordo che aiuterà notevolmente anche l'Italia. Questo significa, infatti, che c'è un'assunzione di responsabilità da parte di tutta l'Europa di un tema, quello dell'immigrazione, che non deve essere visto come un problema, ma come una risorsa".

Da tenere conto poi, sottolinea Rea, "che in Tunisia, come in Libia o in Egitto, la maggior parte della popolazione è costituta da giovani o giovanissimi, che sanno usare Internet e la rete meglio dei nostri giovani e che sanno le lingue e hanno preparazione professionale". Per questo, rimarca, è importante "il lavoro che si sta facendo in Europa per il riconoscimento delle qualifiche professionali". Per la segretaria confederale della Uil, "l'Italia ha dunque un grande interesse a un buon rapporto con la Tunisia, con la quale ci sono molte vicinanze, non solo geografiche ma anche culturali e sociali".

Rea porta ad esempio la nuova Costituzione, approvata definitivamente a fine gennaio di quest'anno. "E' un percorso molto interessante -dice- che aiuta il processo di pace e crescita. Contrasta i pericoli di fondamentalismo religioso, pur riconoscendo l'Islam come religione ufficiale, e riconosce la parità di genere, anche per quanto riguarda la rappresentanza politica".

E "un grande contributo a questo processo democratico -conclude Rea- verrà sicuramente dai sindacati tunisini".

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