(Aki) - I giudici, ha detto Kilic, ''comprendono'' tutte le reazioni, ma - ha ammonito - ''nello stesso modo in cui ieri siamo stati dalla parte dei cittadini che hanno visto violati i loro diritti, oggi restiamo al loro fianco contro chiunque''.
L'11 aprile la Corte Costituzionale ha parzialmente annullato la controversa riforma della giustizia varata a febbraio dal governo. In particolare la legge che riforma il Consiglio supremo dei giudici e dei procuratori (Hsyk) e' stata annullata nelle parti in cui attribuisce ampi poteri al ministro della Giustizia nelle decisioni relative all'organo.
Kilic ha anche respinto le accuse di ''politicizzazione'' della Corte Costituzionale. ''La Corte Costituzionale - ha detto, come si legge sul sito web del giornale Zaman - esamina e valuta le decisioni e le leggi dell'esecutivo. Pertanto, qualsiasi decisione prenda ha naturalmente implicazioni politiche. Alla luce di questo, non ha senso accusare la Corte di politicizzazione''. Nei giorni scorsi Erdogan ha attaccato indirettamente Kilic, invitando i giudici che vogliono entrare in politica a ''togliersi la toga''. Poi il quotidiano Milliyet ha scritto che il Partito repubblicano popolare (Chp), prima forza di opposizione in Turchia, e' orientato a candidare il capo della Corte Costituzionale alle presidenziali che si terranno il 10 agosto.
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