Ankara, 6 ago. (Adnkronos/Aki) - "Obiettivo 2023". E' uno degli slogan della campagna elettorale di Recep Tayyip Erdogan, candidato dell'islamico Akp favorito alle presidenziali del 10 agosto in Turchia. I poster con il premier Erdogan sorridente e lo slogan "Obiettivo 2023" spadroneggiano nelle città turche e suscitano ire e timori tra i suoi rivali anche perché sono anche indicati, quasi in secondo piano, ma a chiare lettere altri traguardi: "Obiettivo 2053" e "Obiettivo 2071".
Il progetto 'al potere fino al 2023', centennale della fondazione della Turchia moderna da parte di Ataturk, è ormai noto da anni e a sorprendere sono gli altri due obiettivi. Dopo più di 11 anni alla guida del governo i sondaggi indicano che con molta probabilità il 60enne Erdogan verrà eletto al primo turno delle presidenziali di domenica prossima. Certamente non sarà al potere nel 2053, quando saranno passati 600 anni dalla conquista di Costantinopoli da parte del Sultano Mehmet II, né nel 2071, mille anni dopo la battaglia di Manzicerta e lo smacco subito dai bizantini. Ma Erdogan, è chiaro, è determinato a lasciare sul Paese il segno, suo e del partito Giustizia e Sviluppo (Akp).
Dato per politicamente morto più volte, è riuscito sempre a risorgere e alle elezioni amministrative del 30 marzo il suo Akp ha vinto con il 45,6% di consensi sovvertendo ogni pronostico. A 60 anni, scrive l'agenzia di stampa Dpa, è già il politico della storia della Turchia di maggior rilievo dopo Mustafa Kemal Ataturk, ed è innegabile lo sviluppo economico del Paese sotto la sua guida. (segue)
