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Turchia: Gul, questioni da chiarire in legge 'bavaglio' per il Web

13 febbraio 2014 | 17.17
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(Aki) - "Ci sono un paio di questioni sulle quali stiamo lavorando". Cosi' il presidente turco Abdullah Gul ha risposto a una domanda sulla controversa legge 'bavaglio' su Intenet approvata la scorsa settimana dal governo. In una conferenza stampa ad Ankara con l'omologo afghano Hamid Karzai e il premier pakistano Muhammad Nawaz Sharif, Gul ha quindi lasciato intendere che potrebbe non firmare il testo della legge cosi' come e' stato approvato dall'aula, dando ascolto alle richieste di attivisti, ong e organizzazioni internazionali.

Il pacchetto sul Web approvato il 5 febbraio include una norma che da' all'Autority per le telecomunicazioni (Tib) il potere di bloccare l'accesso a un sito nel caso in cui pubblichi contenuti che violano il diritto alla privacy o che risultino "discriminatori o calunniosi". Il Tib potra' inoltre richiedere ai gestori dei siti i dati relativi alla navigazione di qualunque internauta e potra' tenerli archiviati per due anni, anche in assenza di un procedimento giudiziario.

Dubbi sulla nuova normativa sono stati gia' espressi dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), secondo la quale i poteri attribuiti alla Tib la autorizzano a "raccogliere informazioni sugli utenti di Internet senza alcun limite legale o restrizione" e senza che gli utenti "sappiano mai quando e come queste informazioni sono state raccolte". Anche la Commissione per la protezione dei giornalisti (Cpj) ha condannato la legge, definendola idonea a creare una sorta di "autoritarismo" in un paese che e' gia' "il primo al mondo per numero di giornalisti in carcere". E per Reporter senza frontiere la legge "rafforza la censura sul Web e il controllo del governo su Internet". Critiche anche dall'Associazione degli industriali (Tusiad), che parla di censura e di disincentivo agli investimenti.

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