(Aki) - A questo proposito, Sonmez parla di un "inedito scontro tra poteri, tra forze che fino a poco fa erano alleate": il governo di Erdogan da un lato e la setta religiosa Hizmet dall'altro, guidata dall'influente intellettuale Fethullah Gulen che oggi il premier indica come 'mandante' di tutti gli scandali e le inchieste che lo riguardano, come burattinaio di uno "stato parallelo" che vuole scardinare il 'sistema Erdogan'. Lo scrittore spiega che, per annientare questo presunto "stato parallelo", Erdogan non si e' fatto scrupoli a riesumare lo "stato profondo", quell'intreccio di poteri che reggeva piu' o meno segretamente le fila della Turchia laica pre-Akp e che lui stesso aveva scardinato con una serie di processi sospettati di essere politici. "Ma negli ultimi giorni - ricorda Sonmez - il governo ha adottato una legge che rimette in liberta' militari e altri ex nemici condannati in quei processi, per allearsi con loro contro Hizmet". Cosi' oggi Erdogan e' al tempo stesso "il governo, lo stato e lo 'stato profondo'".
In questo quadro, Sonmez non salva neanche il presidente Abdullah Gul, compagno di partito di Erdogan, che tuttavia ha usato toni piu' moderati nelle recenti vicende. "Quando otto persone venivano uccise e 400 ferite - ricorda - Gul era il migliore alleato di Erdogan. E pochi giorni fa non si e' fatto scrupoli a firmare una serie di leggi liberticide volute dal governo, che distruggono il nostro futuro. Gul fa una doppia faccia, una con Erdogan, una con il popolo. Vuole solo assicurarsi la poltrona alle prossime presidenziali. Se Erdogan resiste si fara' appoggiare da lui, se Erdogan cade si assicurera' il sostegno dell'opposizione".
Sfiducia completa nel governo anche sulla sua capacita' di portare il paese a fare i conti con il suo passato e in particolare con la questione curda e con quella armena. Il passato e il ricordo sono al centro del libro 'Gli innocenti', perche' per Sonmez sono "questioni cruciali". "La gente come me ha sempre detto che si battera' senza tregua per i diritti dei curdi, degli armeni, di ogni minoranza - dice - ma il governo non accetta questa posizione, ci accusa, ci aggredisce, ci manda in tribunale". Erdogan ha lanciato un anno fa un piano politico per la soluzione della questione curda, che di fatto e' paralizzato. "Non ho fiducia in lui - dice Sonmez - perche' non ha a cuore i curdi o gli armeni, pensa solo a se stesso. Sta giocando con la questione curda, dice di volerla risolvere, ma intanto negli ultimi cinque anni circa diecimila politici curdi sono stati arrestati e ci sono anche alcuni parlamentari curdi in carcere". (segue)
