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Turchia: si 'sposarono' in pubblico, gay licenziati, sfrattati e minacciati

21 ottobre 2014 | 13.42
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Turchia: si 'sposarono' in pubblico, gay licenziati, sfrattati e minacciati

Licenziati, sfrattati e minacciati di morte da membri delle loro famiglie. E' la sorte toccata a una coppia gay turca che, con un gesto simbolico, ha prestato un giuramento di matrimonio in pubblico. Il 21enne Ekin Keser, di origine araba, e il 28enne Emrullah Tuzun, curdo della provincia orientale di Batman, hanno organizzato a settembre una cerimonia nuziale simbolica a Istanbul.

"Quando il matrimonio è finito sui giornali, i nostri familiari e i nostri amici hanno cominciato ad allontanarci - ha raccontato Tuzun, citato dai siti locali - i miei familiari e i miei fratelli hanno cominciato a minacciarmi di morte". Il giovane curdo ha poi raccontato che il proprietario dell'appartamento in cui abitavano li ha cacciati di casa subito dopo il diffondersi della notizia delle 'nozze', prive di valore legale in quanto l'ordinamento turco non prevede le unioni tra omosessuali.

"Lavoravo come cameriere nel quartiere Kadikoy di Istanbul - ha spiegato ancora il giovane - ma poi hanno cominciato ad arrivare tante minacce e il mio datore di lavoro è venuto a sapere della situazione. Così mi ha licenziato. Il mio compagno Ekin non lavora, perché è ancora studente, e quindi ero l'unico a procurarci da mangiare".

Anche Keser ha raccontato di aver ricevuto minacce di morte attraverso i social media e ha aggiunto di avere paura a frequentare le lezioni all'università. "Ma la reazione più dura - ha spiegato - è arrivata dalle nostre famiglie. I miei sapevano che sono omosessuale, ma hanno reagito duramente alla notizia delle nozze".

Anche alcuni amici hanno voltato loro le spalle, anche se, ha ammesso Keser, il 95% di loro si è congratulato per l'iniziativa. "Ora tutto quello che vogliamo - ha concluso - è che le nostre famiglie e la gente a loro vicina ci lasci in pace".

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