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Turisti sconfinano per sbaglio negli Usa, arrestati

15 ottobre 2019 | 10.21
LETTURA: 3 minuti

La coppia inglese, con un bambino di 3 mesi, era in vacanza in Canada: ora si trova in un centro di detenzione di Pennsylvania

Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)
Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)

Una famiglia di turisti britannici, padre, madre ed un bambino di tre mesi, è detenuta in un centro di detenzione di immigrati in Pennsylvania dopo essere stati arrestati per aver sconfinato, per errore, dal Canada dove erano in vacanza. Lo rivela la Bbc che riporta la denuncia dell'avvocato di David ed Elaine Connors che affermano di star vivendo "l'esperienza più terrorizzante della loro vita" e che il loro bambino "è traumatizzato" per il trattamento ricevuto.

Secondo la ricostruzione fornita dal legale della coppia, i Connors lo scorso tre ottobre stavano guidando in una zona intorno a Vancouver quando, per evitare un animale che bloccava la strada principale, hanno preso una strada sterrata che, accidentalmente, gli ha fatto attraversare il confine. Fermati dalla polizia, sono stati informati di essere entrati nello stato di Washington, e quindi negli Usa, in modo illegale e quindi sono stati arrestati. Da allora è iniziata la loro odissea: la famiglia è stata inizialmente separata, e poi il 5 ottobre i Connors sono stati trasferiti all'aeroporto, facendo sperare loro che venissero espulsi in Canada o nel Regno Unito. "Ma non è stato così", ha detto Eileen Connors nella dichiarazione giurata affidata agli avvocati, spiegando che sono stati trasferiti dall'altro capo degli Stati Uniti in Pennsylvania, al Berks Family Residential Center.

"Saremo traumatizzati per il resto delle nostre vite per quello che il governo degli Stati Uniti ci ha fatto" aggiunge la giovane madre affermando che non le è stato possibile per tre giorni avere il latte il polvere per il figlio e che sono stati costretti a vivere in condizioni igieniche precarie. "Siamo trattati da criminali, privati dei nostri diritti, e ci hanno mentito", conclude la dichiarazione che fa parte della denuncia presentata dall'avvocato della famiglia all'ispettore generale del dipartimento di Sicurezza Interna.

Il portavoce dell'Ice, l'ormai temutissima polizia anti-immigrazione, ha negato alla Bbc ogni maltrattamento, affermando che la struttura della Pennsylvania "assicura un ambiente sicuro ed umano per le famiglie mentre procede il loro processo per immigrazione".

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