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Tutti in bici, ma c'è molto da fare sul fronte sicurezza

18 gennaio 2021 | 16.24
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Luci e ombre per l'Italia che pedala, aumentano le strutture dedicate ai ciclisti ma aumentano anche le vittime della strada tra gli utenti 'deboli'

Tutti in bici, ma c'è molto da fare sul fronte sicurezza

Italiani sempre più in bici. Se nel 2019 la vendita di biciclette ed eBike è stata di 1,71 milioni di unità, il 7% in più rispetto l'anno precedente, e l’universo delle bici a pedalata assistita è cresciuto da solo del 13%, passando da 173mila a 195mila unità, secondo le prime stime di Ancma, nel 2020 il mercato farebbe segnare un ulteriore aumento compreso tra 20 e 25%, superando il tetto dei 2 milioni di pezzi venduti. Ma come si attrezzano i nostri comuni?

Secondo il quinto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente, elaborata dalla società di consulenza Ambiente Italia, la situazione presenta luci e ombre, con un punto debole critico: quello della sicurezza.

Mobilità: 253 ciclisti vittime della strada nel 2019, + 15%

Preoccupano infatti i dati sulla sicurezza dei ciclisti: 253 delle 3.173 vittime della strada del 2019 sono stati infatti ciclisti, in aumento del 15% rispetto al 2018. Un tema che sta progressivamente entrando nei programmi dei municipi: il 48% dei Comuni intervistati considera il miglioramento della sicurezza stradale una priorità molto alta o alta.

Aumentano le piste ciclabili ma diminuisce l'accessibilità sui mezzi pubblici.

Aumenta nei comuni italiani la disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali, zone 20 e 30 km/h (+6% rispetto al 2018 e +20% dal 2015), la possibilità di accesso delle biciclette alle corsie riservate ai mezzi pubblici e il numero di Comuni con postazioni di interscambio bici nelle stazioni ferroviarie. In calo, invece, le città in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici e quelle dotate di un servizio di bike sharing, che passano dal 57% del 2018 al 53% del 2019. Una leggera diminuzione quest’ultima, che incide anche sul numero degli abbonati (-10%) e su quello dei mezzi (-14%).

Reggio Emilia al top per piste ciclabili, Milano per il bike sharing

Secondo lo studio, la top 5 delle infrastrutture ciclabili in Italia (metri equivalenti per abitante) vede, nell'ordine, Reggio Emilia, Cremona e Mantova occupare il podio, seguite da Lodi e Ravenna. Nella classifica delle città che offrono parcheggi per bici presso le stazioni ferroviarie, la top five è composta da Bologna, Venezia, Firenze, Ferrara e Treviso. Per quanto riguarda il bike sharing, calcolando il numero di bici per 1.000 abitanti, nell'ordine si piazzano Milano, Mantova, Bologna, Bergamo e Padova. Nel capoluogo lombardo sono presenti più di 13.000 biciclette, 4.000 a Firenze, 3.500 a Torino, 2.500 a Bologna. Solo queste quattro città contano il 75% della flotta complessiva disponibile in tutti i capoluoghi in Italia. Infine la top 5 abbonati per 1.000 abitanti è invece composta da Firenze, Mantova, Milano, Bergamo e Pesaro.

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