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Animali: premi milionari per gare con colombi, tutti pazzi per i piccioni viaggiatori

22 maggio 2016 | 17.03
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Animali: premi milionari per gare con colombi, tutti pazzi per i piccioni viaggiatori

C'è chi gli dichiara guerra a colpi di dissuasori e chi invece li accudisce e li prepara per farli diventare 'star' di competizioni sportive, con tanto di medaglie e premi che talvolta consistono in cifre a sei zeri. Sono i colombi viaggiatori, i 'purosangue del cielo', allevati n Italia nelle circa 1.900 colombaie affiliate alla Federazione Colombofila Italiana. Si tratta di luoghi in cui i volatili vengono allevati, nella maggior parte dei casi per finalità sportive, ma non solo. C'è chi ne fa un business, affittandoli per cerimonie private, dai matrimoni alle inaugurazioni, o chi li vende per finalità sportive: tra i casi più famosi quello del colombo super veloce 'Bolt', la 'star' proveniente dell’allevamento del belga Leo Heremans, battuto all'asta per 310mila euro e aggiudicato a un cittadino cinese.

"Il valore del colombo viene determinato dalla sua velocità e capacità di rientro - dice all'Adnkronos Cristiano Paltrinieri, Presidente della Federazione Colombofila Italiana - Un colombo viaggiatore può percorrere fino a 800 km nell'arco di 12 ore, a una velocità, in assenza di pioggia, intorno ai 75 km orari. La peculiarità di questi animali è che hanno un'intelligenza e un orientamento fuori dal comune: il colombo infatti, dopo circa i primi 45-50 giorni di vita quando viene liberato in volo ritorna sempre alla sua colombaia. Da qualunque punto è in grado di tornare a casa autonomamente".

"In Italia è un fenomeno principalmente hobbistico – prosegue - a chi si avvicina vengono solitamente regalati da qualche socio, altre volte vengono venduti, solitamente per un prezzo di massimo 200-300 euro", aggiunge. Un hobby e uno sport, ai più forse sconosciuto, che affonda le radici in un passato lontano, quando in assenza di social network e chat i piccioni erano considerati i messaggeri più affidabili: ”Alcuni si sono fregiati di vere e proprie medaglie tra la prima e la seconda guerra mondiale – spiega Paltrinieri - per aver trasportato informazioni dal fronte funzionali al buon esito delle battaglie”.

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