
"Quelli che si lamentano della volgarità, mi hanno rotto i coglioni! Dove sarebbe stata la volgarità? Io non ho trovato volgare il programma. La volgarità è da altre parti". Piuttosto, "l'intenzione era di fare casino. E mi sembra che ci siamo riusciti". A parlare con l'Adnkronos è Luca Bizzarri che, all'indomani dell'esordio di 'Giass' condotto assieme a Paolo Kessisoglu, racconta di aver ricevuto "insulti ed elogi in egual maniera. E quando fai un programma così - aggiunge - ci sta tutto".
"Anche io - confida - ho delle critiche da fare, ma è solo la prima puntata e tutti i programmi che ho fatto sono cominciati in un modo e finiti in un altro". Quanto ai ritocchi Bizzarri non si dilunga ma per esemplificare cita "banalmente, il sottofondo musicale dello studio, troppo alto e già sentito", così come il modo non ottimale in cui lui e Paolo hanno spiegato "il meccanismo della gara che, invece, è fondamentale per capire il format".
"Nel programma, comunque - tiene a sottolineare - ci sono molte cose che fanno ridere e - assicura - ce ne saranno sempre di più". Quanto poi alle accuse piovute sul programma attraverso i social network per le battute discriminatorie sui gay, Bizzarri taglia corto: "Aveva ragione Flaiano, il razzismo non ci sarà più quando si potrà dire stronzo a un negro. Noi - rimarca - trattiamo tutti nello stesso modo".