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Uccise tre gatti della ex, un anno e mezzo di carcere

26 settembre 2019 | 17.49
LETTURA: 3 minuti

La Corte di Appello di Firenze ha confermato la condanna

(Immagine repertorio)
(Immagine repertorio)

La Corte di Appello di Firenze ha confermato la condanna a un anno e sei mesi di reclusione a carico di un uomo riconosciuto colpevole di aver ucciso i tre gatti della ex convivente. In primo grado l'uomo era stato condannato alla stessa pena dal Tribunale di Lucca.

"Siamo soddisfatti della sentenza. Già il Tribunale di Lucca, aveva riconosciuto come dall’esame degli atti fosse emersa la piena prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, della colpevolezza dell’uomo - dichiara Ilaria Innocenti, responsabile Lav Area Animali Familiari, dando la notizia - Si tratta di fatti gravissimi che, come riconosciuto dal giudice del Tribunale di Lucca, denotano mancanza di senso di umanità e un disprezzo per la vita animale, vera e propria crudeltà senza scrupoli, mancanza di sensibilità verso la vita altrui, con l’aggravante di aver abusato della coabitazione e dell’ospitalità della convivente, di cui aveva approfittato, e che avevano costituito l’occasione per far male agli animali".

I fatti risalgono al settembre del 2015 quando, al rientro dal lavoro, la donna trovò i suoi gatti di undici anni, Grigiolino e Nera, morti sotto i mobili della cucina e la gatta di nome Nuvola, di quattordici anni, immobile sul suo tappetino con i tendini tagliati e visibili fuori dal manto peloso. Nuvola venne soccorsa, medicata e dimessa il giorno stesso. Le spoglie degli altri gatti furono, invece, inviate all'Izs di Pisa per la necroscopia che attestò come la morte di Grigiolino e Nera era riferibile a bastonate.

Pochi giorni dopo la terribile sorte toccata a Grigiolino e Nera, Nuvola subisce nuove angherie e sevizie: la signora, infatti, rientrando a casa trovò la gatta immobile nella lettiera. Le condizioni di Nuvola erano notevolmente peggiorate, non riusciva a reggersi sulle proprie zampe, i tendini erano nuovamente fuoriusciti e presentava ferite causate da un oggetto appuntito su una zampina. Condotta dal veterinario, venivano riscontrate molteplici ferite da taglio su tutti e quattro gli arti e sulla coda, alcune delle quali palesemente recenti. Le sue condizioni risultarono talmente gravi da richiedere l’eutanasia.

"Ci auguriamo che la morte di Grigiolino, Nera e Nuvola sia di stimolo al Governo e al Parlamento per l’ormai improcrastinabile inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali, come richiesto da Lav con la campagna #chimaltrattapaga, reati le cui vittime talvolta non sono solo gli animali, ma anche le persone che vivono con loro, private degli affetti e costrette a subire scene di inenarrabile violenza e ferocia vedendo gli animali con cui hanno condiviso la vita familiare maltrattati e uccisi barbaramente", conclude Innocenti.

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