Si sono aperte oggi le controverse elezioni indette dai separatisti filorussi nelle cosidette repubbliche del popolo di Donetsk e Luhansk, nell'Ucraina orientale. Unico paese che intende riconoscerne i risultati, la Russia afferma che le elezioni rafforzeranno la leadership dei separatisti.
I principali candidati per la leadership delle due 'repubbliche' sono gli attuali capi dei separatisti: Alexander Zakharchenko a Donetsk e Igor Plotnitsky a Luhansk. Entrambi sono in corsa contro candidati poco conosciuti che non hanno nessuna possibilità di venir eletti. Non è chiaro quanti siano gli elettori, che saranno chiamati oggi ad eleggere anche i membri di parlamenti locali. A Donetsk sono state stampate tre milioni di schede, mentre a Luhansk sono un milione. I separatisti affermano che il voto è aperto a tutte le persone presenti sul territorio, compresi i volontari venuti a combattere dalla Russia o altri paesi. Non tutti i 400 seggi approntati in scuole e altri edifici pubblici sono stati aperti, a causa dei combattimenti in corso in alcune aree. I separatisti di Donetsk affermano che si può votare dall'estero online, ma il sito preposto non risulta oggi accessibile.
Stati Uniti e Unione Europea considerano "illegittimo" il voto di oggi , mentre il presidente ucraino petro Poroshenko parla di "pseudo-elezioni" che sfidano l'accordo di cessate il fuoco firmato a Minsk con i separatisti il 5 settembre. Il protocollo di Minsk precisa infatti che le elezioni locali devono svolgersi secondo la legge ucraina.
