"La soluzione di questo conflitto deve essere interna all'Ucraina, una soluzione che va cercata tra le forze politiche e il popolo ucraino. L'Europa può assistere a questo processo ma la soluzione dobbiamo trovarla noi". Lo ha detto l'ambasciatore ucraino in Italia, Yevghen Perelygin, che è sceso sotto l'ambasciata a Roma per incontrare cittadini ucraini che si sono radunati per manifestare contro quella che hanno gridato essere "la dittatura di Yanukovych". Ma per le sue parole, l'ambasciatore è stato contestato dalla gente che ha ribadito invece la necessità che l'Europa intervenga in aiuto dell'Ucraina.
L'ambasciatore aveva premesso di essere "venuto qui a questo incontro per esprimervi il dolore che ho nel cuore dopo gli eventi di questi giorni". E ha riferito di "aver informato tutta la comunità ucraina in Italia della situazione aggiornata nel paese". Alla manifestazione, che precede il corteo organizzato per domenica a Roma, tante donne e uomini che da anni vivono in Italia ma che nel loro paese di origine hanno lasciato le famiglie.
Donne commosse che hanno rivolto un pensiero ai loro figli in queste ore sulle barricate di piazza Maidan. Tanti gli slogan contro "il governo corrotto" e "i poteri forti", e un forte appello: "Europa aiutaci", "siamo ucraini e siamo europei". Fra le tante bandiere con i colori ucraini, coroncine di fiori indossate dalle donne con gli stessi colori nazionali, molti striscioni: "Quanti morti vi servono per alzare la voce?", "Ambasciatore dimettiti", "Europa aiutaci", "Stop the violence", "Assassini!".
