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Ucraina, ambasciatore moldavo a Roma: "Preoccupa Transinistria, neutralità non ci garantisce"

29 aprile 2022 | 14.42
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"Escalation? Forze interessate alla destabilizzazione, rischi per il nostro Paese"

L'ambasciatore della Moldova a Roma Anatolie Urecheanu
L'ambasciatore della Moldova a Roma Anatolie Urecheanu

I recenti attacchi in Transnistria e l'escalation della tensione nella regione preoccupano la Moldova, che teme i rischi di una destabilizzazione del suo Paese, la cui neutralità "non ci garantisce nulla". E' quanto dice all'Adnkronos l'ambasciatore della Moldova a Roma Anatolie Urecheanu, commentando le esplosioni dei giorni scorsi nell'enclave filorussa in territorio moldavo, seguite alle dichiarazioni di un comandante russo secondo cui le forze di Mosca potrebbero spingersi fino a tutto il sud dell'Ucraina, arrivando in Transnistria.

"Sicuramente tutti sono preoccupati - ammette il diplomatico - La situazione è tesa e allo stesso tempo complessa e gli incidenti in Transnistria ci danno motivi di preoccupazione. Sebbene la repubblica di Moldova sia un paese neutro questo fatto non ci garantisce nulla. Non sappiamo con precisione quali siano i piani di Mosca. Se valutiamo in base alle dichiarazioni pubbliche, compresi di alcuni alti ufficiali dell'esercito russo, possiamo constatare che nella seconda fase delle azioni militari essi si propongono di creare un corridoio terrestre verso la Transnistria. Questo è quello che hanno dichiarato che vorrebbero fare ma occorre vedere in che misura riusciranno a giungere i loro obiettivi".

Cosa accadrà se arrivano in Transnistria? "Non vorrei lasciare spazio a speculazioni - replica Urecheanu - In questo contesto vorrei ricordare che la Repubblica di Moldova ha condannato con veemenza questa guerra ingiustificata della Federazione russa contro l’Ucraina e vogliamo che finisca il prima possibile".

L'ambasciatore sottolinea poi come "i tentativi di escalation artificiale e le tensioni ingiustificate non contribuiscono a mantenere un clima prevedibile e stabile e non sono nell'interesse degli abitanti delle due sponde del Dnestr, soprattutto nell’attuale contesto di sicurezza regionale". Il diplomatico cita le autorità competenti moldave secondo cui "all’interno della regione della Transnistria esistono forze interessate a destabilizzare la situazione: questo fatto rende la regione vulnerabile e crea rischi per il nostro paese".

Urecheanu ammette, parlando dello scambio di accuse tra Mosca e Kiev, che "non è chiaro chi ci sia dietro gli attacchi avvenuti nei giorni scorsi in questa regione". ma assicura che "le autorità moldave sono vigili e adottano tutte le misure necessarie per evitare un'escalation della situazione".

RAPPORTI MOLDOVA-TRANSNITRIA - Chisinau resta aperta "al dialogo costruttivo" per risolvere la questione della 'reintegrazione' della Transnistria nella Repubblica di Moldova. "La regione della Transnistria fa parte della Moldova e le persone che vivono lì sono cittadini della Moldova - chiarisce l'ambasciatore - Sfortunatamente le autorità moldave non controllano questo territorio che è totalmente sotto il controllo della Federazione russa. Finora, in tutti i formati possibili, compreso il formato 5+2 (Moldova, Transnistria, Russia, Ucraina e Osce più Ue e Usa, ndr), le discussioni si sono incentrate sulla soluzione di problemi attuali/tecnici, come, il rispetto dei diritti fondamentali, la circolazione delle merci, delle persone, il funzionamento delle scuole che insegnano in lingua rumena Tuttavia, a causa della riluttanza di quelli di Tiraspol, ma anche di Mosca, non viene affrontato l’aspetto politico che riguarda la reintegrazione del paese".

Chisinau, riafferma Urecheanu, "continua a essere aperta al dialogo costruttivo in tutti i formati negoziali esistenti e allo stesso tempo determinata a risolvere tutti i problemi che persistono per reintegrare la Transnistria soltanto attraverso il dialogo".

"Sappiamo che la regione della Transnistria continua e vuole beneficiare delle relazioni della Moldova con lo spazio europeo, comprese quelle commerciali, e, infatti, la maggior parte dei prodotti esportati dalla Transnistria, circa il 70%, è orientato verso l'Unione Europea - sottolinea il diplomatico - In questo senso, la regione è un beneficiario del rapporto molto stretto che la Moldova ha con l'Unione Europea e l'integrazione della Moldova nell'Ue potrebbe accelerare il processo di reintegrazione del paese".

Infine, "per quanto riguarda le misure di sicurezza soprattutto nel contesto della situazione tesa nella regione della Transnistria, la Moldova è in costante comunicazione con i partner internazionali che stanno monitorando da vicino la situazione: nei prossimi giorni - annuncia - arriverà a Chisinau una missione dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) per esaminare lo stato attuale delle cose a seguito dei recenti avvenimenti nella zona di sicurezza".

ADESIONE ALL'UE - "Speriamo che nel prossimo futuro otterremo lo status di paese candidato e avvieremo le negoziazioni per l'adesione alla grande famiglia europea. Il 4 marzo scorso la Repubblica di Moldova ha presentato la domanda di adesione all'Ue", ha ricordato l'ambasciatore, sottolineando "l'importanza dell'apertura della prospettiva europea per il nostro Paese". Poi Urecheanu ha ribadito anche "l’importanza di mantenere l’unità mostrata dalla comunità internazionale, in particolare dai paesi dell’Ue e della Nato, attraverso un aiuto complesso fornito all’Ucraina ma anche ai paesi limitrofi dell'Ucraina, compresa la Moldova, per far fronte al grande afflusso di profughi. È molto importante che questo aiuto continui, o non ci sono dubbi che oggi l'Ucraina stia lottando per la pace e la sicurezza dell'intero continente europeo".

RAPPORTI CON MINORANZA RUSSA - In Moldova nessuno sostiene la guerra russa in Ucraina, neanche tra i partiti filorussi. "La Moldova è un paese democratico, dove è assicurato il diritto all’informazione e alla libera espressione - rivendica l'ambasciatore - I nostri cittadini hanno la possibilità di esprimere liberamente le opinioni e convinzioni. Attualmente non ci sono voci nell'opinione pubblica che sostengono la guerra. Tutti vogliono la pace. Per quanto riguarda la minoranza di origine russa, che costituisce circa il 5%, non si manifesta pubblicamente con opinioni a sostegno della guerra". E anche "per quanto concerne i partiti politici filorussi, che esistono anche tra i gruppi politici della Moldova, anche loro si pronunciano per la fine della guerra", conclude il diplomatico.

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