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Ucraina, ballerino Carbone: "La danza unisce, incomprensibili 'divieti' della politica"

06 aprile 2022 | 18.04
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Il direttore artistico del gala 'Stay with Ukraine': "Abbiamo raccolto 40mila euro per i rifugiati ucraini"

Ucraina, ballerino Carbone:

"Una gala per unire nel nome della pace il mondo attraverso la testimonianza di danzatori russi e ucraini, nonostante il conflitto, la barbarie a cui stiamo assistendo in questi giorni. Incomprensibili i 'divieti' della politica, entrare a gamba tesa a poche ore dall'alzata del sipario". Così all'Adnkronos Alessio Carbone, già 'premier danseur' dell'Opéra di Parigi, una delle nostre glorie nazionali all'estero, commentando quanto dichiarato dal console ucraino Kovalenko a Napoli ('nessun abbraccio, nessuna parola di pace è possibile finché non finisce la guerra') prima dell'inizio dello spettacolo 'Stay with Ukraine' al San Carlo di Napoli lunedì scorso, che ha visto anche sit-in di protesta di poche decine di ucraini con i colori giallo-blu e cartelli contro il San Carlo e l'evento in programma. 

"Il ricavato della serata, circa 40mila euro, andrà alle popolazioni ucraine colpite dalla guerra tramite la Croce Rossa di Napoli - ricorda Carbone - Non mi aspettavo le proteste, la reazione del console con cui ho parlato personalmente, rispettando il suo punto di vista, ma non condividendolo. Del resto anche molti dei danzatori russi presenti al San Carlo si sono apertamente schierati contro il loro Paese, basti pensare alla presenza di Olga Smirnova fuggita da Mosca. Sembra che l'Opera di Kiev voglia licenziare alcuni dei danzatori che si sono esibiti a Napoli, mi sembra un'assurdità e una cattiveria. In fondo siamo solo ballerini - continua Alessio Carbone - Prima dello spettacolo e durante le prove eravamo costantemente in contatto con il ministero della cultura ucraina, i ballerini ricevevano continui messaggi e telefonate, qualcuno è stato contattato da persone molto vicine a Zelensky".

"Non nascondo che ero molto, molto preoccupato -confessa ancora- ma ero sostenuto dal sindaco Manfredi e dal sovrintendente Lissner. Non voglio arrendermi e voglio continuare su questa strada. Sto pensando ora a un gala estivo in Piazza San Marco a Venezia, la città che appartiene alla storia della mia famiglia (il padre è Pippo Carbone danzatore, coreografo, ha diretto i corpi di ballo delle maggiori compagnie del mondo, la madre Iride Sauri, anche lei è un'ex ballerina, la sorella Beatrice è alla Scala, Alvise, il fratello, è danzatore di flamenco in Spagna n.d.r), in quella piazza che amo alla follia, dove avrei voluto danzare. Io che mi sono esibito nei più grandi palcoscenici internazionali non sono mai riuscito ballare a piazza San Marco - conclude - Non ci sono riuscito io, ma voglio far danzare gli altri".

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