"Abbiamo donato una pedana di tonno all’‘Associazione Valentia’, di Vibo Valentia, che l’ha portata direttamente in Ucraina con un furgone carico anche di pasta, salumi, dolci e altri prodotti vibonesi e calabresi. In più, otto o nove giorni fa abbiamo inviato alla Croce Rossa ucraina un’altra pedana di tonno, le scatolette di piccolo formato, 80 grammi, molto frazionabile, per dare la possibilità di aprirlo e consumarlo senza la necessità di doverne conservare le rimanenze". Così all’AdnKronos l’imprenditore del tonno Pippo Callipo, impegnato con la sua azienda a inviare aiuti umanitari agli ucraini.
"Ma ci muoveremo ancora nella stessa direzione anche nei prossimi giorni – spiega Callipo -, perché il problema in Ucraina è anche la fame. Sicuramente invieremo altri prodotti. Inviare cibo è importantissimo, il tonno va bene perché si mantiene a qualsiasi temperatura, è un prodotto stabile, ma occorre anche inviare indumenti e medicine. Chi di competenza deve mandare scarpe, maglioni e così via".
Callipo, dunque, lancia un accorato appello: "Voglio lanciare un appello, quasi gridando, a tutte le aziende che producono alimenti, vestiario e tutto quello che può essere utile alla popolazione ucraina – chiosa Callipo - popolo sventurato colpito dalla guerra scatenata da questo pazzo furioso che per conquistare un territorio sta facendo centinaia, migliaia di morti. Mi appello, quindi, a tutti i miei colleghi imprenditori e produttori di sacrificarsi mandando qualcosa a questa gente, perché per loro anche il poco è sopravvivenza".