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Ucraina, sangue alla vigilia della tregua: decine di morti. Gentiloni: "Molto dipende da Mosca"

13 febbraio 2015 | 16.29
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A 24 ore dall'entrata in vigore del cessate il fuoco, nuovi bombardamenti a Donetsk e Lugansk. Almeno 42 i soldati di Kiev uccisi. Il ministro degli Esteri: "Decisivi i prossimi giorni. ’Ue Anche l'Ue chiamata ad alcuni compiti specifici". Nunzio apostolico di Kiev: " E' un inferno dantesco, affrontare nodo Crimea"

Ucraina, sangue alla vigilia della tregua: decine di morti. Gentiloni:

Continua ad allungarsi la scia di sangue in Ucraina. Alla vigilia della tregua prevista dagli accordi di Minsk, nuovi bombardamenti sono stati segnalati nelle città di Donetsk e Lugansk, nell'est del paese. Secondo quanto riferisce Eduard Basurin, portavoce del ministero della Difesa dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, nella nootte 42 soldati ucraini sono stati uccisi, mentre 30 sono rimasti feriti. L'Ucraina, ha affermato Basurin, oltre a "due veicoli da combattimento della fanteria", ha perso "42 persone", mentre altre 30 sono state ferite.

In precedenza, Basurin aveva anche segnalato la morte di sette persone, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore, a causa dei bombardamenti. "Ieri - ha detto - tre bambini sono morti per il bombardamento di una casa residenziale di Gorlovka: un bambino di un anno e due bambine di 6 e 12 anni. In totale sono stati uccisi 7 civili ed altri 15 sono stati feriti".

Questa mattina, giornalisti stranieri a Donetsk hanno sentito nuovi bombardamenti, anche se sarebbero sembrati meno intensi rispetto a quelli dei giorni precedenti. La città di Lugansk, secondo alcune notizie, sarebbe stata bombardata ieri sera.

Il 'cessate il fuoco' raggiunto ieri nella capitale bielorussa dovrebbe iniziare dopo la mezzanotte. Da parte sua, l'Ue ha già avvertito la Russia di nuove sanzioni se l'accordo non venisse rispettato.

Gentiloni, i prossimi giorni ci diranno se impegni Minsk saranno attuati - L'accordo raggiunto ieri a Minsk "costituisce innanzi tutto una apertura di credito verso Mosca". Ma "saranno i prossimi giorni a dirci se gli impegni sulla carta saranno attuati o no", ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni di fronte alle commissioni esteri di Camera e Senato dove ha riferito dell'esito del vertice di Minsk. L'accordo raggiunto ieri "ha aperto la porta a un cessate il fuoco e al negoziato", ha aggiunto, sottolineando come "la cautela sia assolutamente comprensibile", una cautela che, ha ricordato, ha per prima espresso la cancelliera tedesca Angela Merkel.

I risultati futuri del protocollo di Minsk saranno "il termometro" della posizione degli europei nei confronti della Russia. "Noi abbiamo sempre sostenuto che le sanzioni sarebbero state remissibili in caso di de escalation, che si sarebbe potuto ragionare su una parallela e graduale attenuazione delle sanzioni - ha detto ancora Gentiloni - Ma dobbiamo sapere che esiste anche lo scenario opposto: se la Russia non mantiene gli impegni presi sulla carta, sarà inevitabile la prospettiva, non solo di un proseguimento ma anche della discussione di un inasprimento delle sanzioni".

Il solo cessate il fuoco previsto dall'accordo di Minsk per la notte fra sabato e domenica "è già in sé un risultato che in queste ore va attentamente monitorato", un risultato "che sarebbe molto importante" e di cui l'Italia è molto soddisfatta: "negli ultimi dieci giorni si paventavano prospettive molto diverse, di una escalation sul piano militare". Quando al secondo punto importante dell'accordo, la rimozione delle armi pesanti dalla linea del fronte, il ministro ha riconosciuto che "ancora non c'è convergenza di vedute sulla linea a cui distanziare gli armamenti". Gentiloni ha anche citato esplicitamente la situazione critica di Debaltsevo, dove le forze ucraine sono accerchiate da quelle separatiste, "banco di prova degli accordi di Minsk".

In parallelo alla tregua, gli accordi di Minsk prevedono "l'avvio di dinamiche che portino a un compromesso sostenibile per stabilizzare gradualmente la situazione sul terreno, avviando le riforme inclusive che Kiev ha più volte promesso". Gentiloni ha sottolineato come per la prima volta si siano concordate riforme costituzionali per la concessione dello status speciale alle regioni dell'est dell'Ucraina, e di come sia stata definita una "tempistica specifica", con il termine per la loro attuazione fissato alla fine dell'anno.

Cruciale, per Gentiloni, è il monitoraggio del cessate il fuoco, e dei confini, soprattutto sul lato ucraino, fattori da cui dipende l'esito positivo dell'accordo. "Non c'è una forza internazionale che vada a controllare i confini", ha sottolineato, indicando nell'Osce e nella "positiva evoluzione della situazione" gli elementi chiave a tal fine. Il ministro ha quindi chiesto in modo specifico alla Russia di includere la pilota ucraina Nadia Savchenko fra i prigionieri che saranno rilasciati da entrambe le parti, separatista e ucraina, uno dei punti dell'accordo di Minsk.

Infine Gentiloni ha sottolineato che l'Unione europea "è chiamata a svolgere alcuni compiti specifici in attuazione degli accordi di Minsk": negoziati trilaterali con Russia e Ucraina, non solo sul gas, per assicurare la regolarità delle forniture energetiche, ma anche sull'attuazione dell'Accordo di associazione fra Unione europea e Ucraina, anche "per rassicurare la Russia".

Ue, confermata estensione lista misure restrittive - Intanto è stata confermata l'estensione della lista europea di misure restrittive contro persone fisiche ed entità decisa lo scorso lunedì dal Consiglio Ue Affari esteri e sospesa in attesa dei colloqui di Minsk di mercoledì. Lo ha confermato una portavoce della Commissione europea. La Ue, ha sottolineato, considera "imperativa l'attuazione" dei nuovi accordi di Minsk. I Paesi membri, ha spiegato, hanno espresso "sostegno agli accordi di Minsk, ma ora vogliamo vedere la loro attuazione, che comincia con il cessate il fuoco del 16 febbraio". I ministri degli Esteri della Ue lunedì scorso avevano deciso di aggiungere alla lista che limita i visti per viaggiare all'estero e che congela i beni finanziari a 19 persone e 9 entità.

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