"In un mondo interconnesso e complesso come quello di oggi, in cui non c'è solo la supremazia della clava, ma c'è la supremazia dei bitcoin, quella energetica e della finanza, una guerra atomica a chi farebbe comodo? Sono convinto che non sia nei piani, perché se la cosa succedesse regrediremmo enormemente. Diverso è invece il discorso di una guerra che preveda armi tattiche, mi riferisco alle bombe relativamente piccole da circa 0,3 - 0,5 chilotoni che possono essere trasportate da un drone". Così all'AdnKronos Antonio Ereditato, fisico delle particelle elementari e divulgatore scientifico, docente alla Yale University.
"Parliamo - spiega il fisico - dell'equivalente di 500 tonnellate di tritolo, fanno un bel buco ma per distruggere una città come Roma ci vogliono mille chilotoni. Le armi tattiche sono da mezzo chilotone o da un terzo. Ci sarebbe un danno relativamente convenzionale dal punto di vista strategico, con danni contenuti anche dal punto di vista del fall out radioattivo, ma un enorme danno psicologico, e questo è il vero problema delle armi nucleari: l'aspetto psicologico".