"I russi valgono circa 30, 40 milioni di euro nel turismo sardo e questa cifra quest’anno verrà a mancare con lo scoppio della guerra in Ucraina. Ma oltre ai danni diretti per l’assenza dei turisti ci sono anche i danni indiretti. I venti di guerra sono un deterrente ai viaggi, in particolare a quelli lunghi”. Ad affermarlo all’Adnkronos è Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna.
"Tra l’altro, negli ultimi giorni abbiamo notato un leggero rallentamento delle prenotazioni ma è prematuro collegarlo alla guerra in Ucraina perché il calo è iniziato prima che i carrarmati si muovessero. – aggiunge Manca - gli alberghi comunque stanno attraversando un periodo già molto difficile per il caro energia e se permane il clima di incertezza geopolitica questo può pesare molto sui consumi energetici di attività come le nostre che sono energivore. Veniamo da aumenti del 400% dei costi dell’energia che sono stati compensati solo in piccola parte dal provvedimento del governo che vale solo il 20% in meno degli aumenti, e non è sufficiente".
Il presidente di Federalberghi Sardegna poi lamenta non solo la mancanza di domanda che "ci ha atterrato" ma anche "a mancanza di certezza sulle regole che anche durante il covid è stata un danno pari alla pandemia". In particolare, sostiene "c’è un clima di grande incertezza legata ai trasporti in questo periodo, perché abbiamo una Regione che non ha ancora deciso come si volerà da Roma e da Milano dal 14 maggio, e quindi se oggi uno volesse prenotare un biglietto per giugno non lo può fare".