E' arrivato il momento che i russi rileggano Andrei Sakharov e "inizino a capire il suo pensiero, il ruolo e l'influenza che ha avuto", afferma un suo 'discepolo', il fisico teorico Oleg Shro, che da più di un anno ha deciso di lasciare il suo paese e l'università di Bryansk in cui era docente per trasferirsi in Ucraina e chiedere asilo, "perchè la situazione in Russia non mi faceva più respirare e mi sono detto, 'o lo faccio ora o non lo farò mai più'".
"Quando Sakharov era ancora in vita, io ero un adolescente entusiasta e appassionato di storia che abitava alla periferia dell'Unione sovietica, in Uzbekistan", racconta, rispondendo alle domande dell'Adnkronos. "Mi colpiva enormemente l'audacia di Sakharov, il suo non aver fatto caso alle critiche atroci e alle persecuzioni contro di lui (il fisico teorico che prese parte agli sforzi per l'invenzione della bomba H sovietica, voce critica sin dalla fine degli anni cinquanta fu anche esiliato nel 1980, ndr). Mi faceva pensare che il paese fosse a un passo da grandi cambiamenti, che poi ci sono stati anche se non si è trattato esattamente di quello che auspicavo io", spiega.
"Da quando poi mi sono trasferito in Russia da adolescente, la Russia la guardo da lontano (in ogni caso il papà di Oleg è tedesco e la mamma russa, ndr). Il primo impatto con la società russa è stato scioccante, ho sempre sentito un vincolo alla libertà di pensiero, ma ora questa è diventata la situazione dominante, è iniziata la caccia alle streghe".
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