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Ucraina, forze filorusse confermano il referendum. Ue: "Aumenta la tensione"

08 maggio 2014 | 19.07
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Ucraina, forze filorusse confermano il referendum. Ue:

Kiev, 8 mag. (Adnkronos/Dpa/Ign) - Le forze filorusse che operano nella parte orientale dell'ucraina hanno deciso di celebrare domenica 11 maggio, come previsto, il referendum indipendentista. Ad annunciarlo all'Interfax è stato un portavoce delle forze separatiste. Il presidente russo Vladimir Putin aveva chiesto un rinvio del voto.

Ma per l'Unione Europa i referendum chiesti dai separatisti "non sono autorizzati e non hanno alcuna legittimità democratica. Possono solamente portare a una ulteriori escalation della tensione" nel Paese. "Non dovrebbero tenersi né l'11 maggio né mai", ha detto una portavoce dell'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Catherine Ashton, sottolineando che la Ue "sostiene la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina".

Inoltre l'Unione Europea "prende atto positivamente delle affermazioni del presidente Putin. E' un passo che può aiutare ad allentare la tensione" in Ucraina, ha affermato il portavoce riferendosi alle dichiarazioni di Putin a favore delle elezioni presidenziali del 25 maggio in Ucraina come ''primo passo nella direzione giusta'' e all'annuncio del ritiro delle truppe russe sul confine. Anche se secondo la Nato questo non è avvenuto: "nessun segnale di ritiro".

I ministri degli Esteri della Ue nel consiglio di lunedì prossimo "parleranno della situazione nel Paese e di una possibile risposta dell'Unione europea. I lavori preparatori su nuove misure restrittive sono in corso", ha detto ancora la portavoce. Al consiglio è stato invitato il presidente dell'Osce Didier Burkhalter.

Prima ancora della decisone dei separatisti dell'est sul referendum, il segretario del Consiglio Nazionale di Difesa e Sicurezza di Kiev, Andriy Parubiy, aveva detto che l'operazione antiterrorismo in corso nella parte orientale dell'Ucraina sarebbe andata avanti.

Intanto sembra profilarsi la possibilità di un dialogo fra governo di Kiev e separatisti per metter fine alle violenze nella regione, eventualità sinora respinta dalle due parti. Il governo di Kiev si è detto oggi pronto a parlare con forze politiche dell'Europa orientale. Tuttavia un comunicato del ministero degli Esteri ha precisato che "un dialogo con i terroristi è inconcepibile", riferendosi ai separatisti armati contro i quali sono stati inviate truppe ucraine. Uno dei leader separatisti, Denis Pushilin, ha detto alla televisione di Stato russa di essere disponibile a parlare con il governo di Kiev per mettere fine alle violenze, ma ha aggiunto di essere scettico sulla possibilità che l'offerta venga accettata.

BURKHALTER (OSCE) PRESENTA ROAD MAP A VAN ROMPUY - Il presidente dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), Didier Burkhalter, e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, hanno chiesto ieri la fine delle violenze nel Paese e l'instaurarsi il più rapidamente possibile di un dialogo nazionale, prima delle elezioni presidenziali del 25 maggio.

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