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Ucraina, giornalista francese ucciso a Severodonetsk

30 maggio 2022 | 15.11
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Frédéric Leclerc-Imhoff ferito mortalmente al collo durante l'evacuazione

(Afp)
(Afp)

Il giornalista francese Frédéric Leclerc-Imhoff è stato ucciso a Severodonetsk, nell'Ucraina orientale, dopo che è stata colpita l'auto sulla quale viaggiava mentre era in corso l'evacuazione dei civili dalla città. Lo denuncia su Telegram il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Haidai.

''Oggi il nostro veicolo blindato per l'evacuazione stava per prelevare 10 persone dalla zona ed è finito sotto il fuoco nemico. Le schegge dei proiettili hanno trafitto l'auto, un giornalista francese accreditato è stato ferito mortalmente al collo. Stava raccogliendo materiale sull'evacuazione'', ha scritto Haidai aggiungendo che ''un poliziotto di pattuglia si è salvato perché indossava un elmetto''.

Notizia confermata poi su Twitter anche dal presidente francese Emmanuel Macron. "Il giornalista Frédéric Leclerc-Imhoff era in Ucraina per mostrare la realtà della guerra: a bordo di un autobus umanitario, al fianco di civili costretti alla fuga delle bombe russe, è stato mortalmente colpito. Mi unisco al dolore della famiglia, degli amici e dei colleghi di Leclerc-Imhoff - scrive Macron - a cui esprimo le mie condoglianze". Il presidente francese infine riafferma "il sostegno incondizionato della Francia a chi si assume nei teatri delle operazioni di guerra la difficile missione di informare".

I separatisti filorussi di Luhansk affermano senza prove che il giornalista francese rimasto ucciso oggi in Ucraina fosse in realtà un mercenario. "Non escludiamo che fosse impegnato nella consegna di armi e munizioni alle unità armate ucraine.. è possibile chiamarlo un mercenario straniero", ha detto Andrey Marochko, un ufficiale della milizia di Luhansk, citato dall'agenzia stampa russa Tass.

Chi era Frédéric Leclerc-Imhoff

Leclerc-Imhoff era un videomaker freelance, che aveva lavorato per vari media, fra cui France Tv e Bfmtv. Aveva un'esperienza di almeno 14 anni di lavoro e sul profilo Malt spiegava di essere in grado di coprire "l'attualità generale, politica, sociale e climatica... dalle inondazioni agli incendi boschivi, ai campi profughi, fino ai tappeti felpati dell'Eliseo". Oggi quando è stato colpito indossava la pettorina con la scritta Press.

Diplomato all'istituto di giornalismo di Bordeaux, il 32enne Leclerc-Imhoff lavorava con Bfmtv da sei anni ed era alla sua seconda missione in Ucraina dall'invasione del 24 febbraio. L'emittente francese Bfmtv ha confermato "con immenso dolore" la morte in Ucraina del suo giornalista e videomaker Frédéric Leclerc-Imhoff, raggiunto "dalla scheggia di un obice mentre seguiva un'operazione umanitaria su un veicolo blindato" sulla strada di Lysychansk, nella regione di Sieverodonetsk. Era accompagnato dal collega Maxime Brandstaetter, rimasto "leggermente ferito" e dalla collaboratrice ucraina Oksana Leuta, rimasta illesa. "Questo tragico evento - si legge nel comunicato dell'emittente - ci ricorda i pericoli in cui incorrono tutti i giornalisti che da quasi tre mesi raccontano questo conflitto a rischio della loro vita".

30 le vittime della stampa da inizio guerra

Sono almeno trenta i giornalisti uccisi in Ucraina dall'invasione militare russa lo scorso 24 febbraio, mentre quindici sarebbero dispersi e nove feriti. Molti dei giornalisti uccisi hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro. Solo una ventina di giorni fa, il 10 maggio, è stata resa nota la morte della giornalista e blogger ucraina Oksana Gaidar (pseudonimo di Ruda Pani) e di sua madre Lydia durante il bombardamento russo del villaggio di Shevchenkove, distretto di Brovarsky, nella regione di Kiev. Il 29 aprile è stata invece uccisa la giornalista di Radio Liberty, Vera Girich, a seguito di un attacco missilistico su Kiev, quando un razzo russo ha colpito la sua casa. Uccisi nei bombardamenti russi su Kiev anche il cameraman di Fox News Pierre Zakrevskiy, 55 anni, e la giornalista ucraina Oleksandra Kuvshinova. Era metà marzo e nello stesso attacco sferrato dai russi è stato ferito anche il corrispondente Benjamin Hall, al quale i medici hanno dovuto amputare la parte inferiore della gamba. Il 13 marzo a Irpin è stato invece ucciso il documentarista americano Brent Anthony Renault, 51 anni, per anni collaboratore "di grande talento" del New York Times. E' stato colpito mortalmente al collo nei pressi di un checkpoint mentre stava facendo un reportage sui profughi, mentre il suo collega Juan Arredondo è rimasto ferito.

Sempre a marzo, il 23, è stata colpita a morte da un razzo a Kiev la giornalista di Insider Oksana Baulina. Aveva filmato la distruzione dopo il bombardamento del distretto di Podolsky della capitale da parte delle truppe russe ed è stata colpita da nuovi razzi. Con lei è morto un altro civile, due persone che l'accompagnavano sono rimaste ferite e ricoverate in ospedale. Gli altri giornalisti uccisi durante la guerra in Ucraina, secondo l'elenco diffuso dall'Institute of Mass Information di Kiev sono Alexander Lytkin, Pavel Li, Sergei Pushchenko, Evgenij Sakun, Dilerbek Shakirov, Victor Dedov, Victor Dudar, Lilia Gumyanova, Yuri Oleinik, Oleg Yakunin, Massimo Levin, Mantas Kvedoravichyus, Sergey Zaikovsky, Denis Kotenko, Eugenio Bal, Nezhiboret Romano.

In merito ai giornalisti scomparsi, l'ong ucraina segnala ad esempio il caso di Dmytro Khiliuk, scomparso nell'Oblast di Kiev durante l'occupazione russa della regione. Nonostante questa zona sia stata liberata dall'inizio di aprile, del giornalista non si hanno notizie. Inoltre l'aggressione russa contro l'Ucraina ha causato danni all'industria giornalistica ucraina: almeno 113 organi di stampa regionali sono stati costretti a chiudere a causa delle minacce dei russi, del sequestro di redazioni e dell'impossibilità di lavorare in condizioni di occupazione.

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