"La parola democrazia è diventata la foglia di fico degli analisti cicero pro domo sua. La usano come in cucina si usa il prezzemolo, un po' qua, un po' là, male non fa. Il colpo di Stato deve presupporre alcuni ingredienti". Beppe Grillo torna a soffermarsi sulla situazione in Ucraina, dopo aver difeso nei giorni scorsi l'esito del referendum in Crimea.
"Primo - enuncia - ci deve essere uno Stato con un governo legittimo eletto in regolari elezioni, in Ucraina nel 2010 venne eletto con il 51% dei voti Viktor Yanukovych. Secondo: il Paese deve essere oggetto di appetiti internazionali di natura geopolitica o per le materie prime. Terzo: ci deve essere una piazza larga a piacere e di una certa notorietà come piazza Maidan a Kiev per una rivolta che deponga il tiranno. Una spruzzata di morti da ambedue le parti, un'indignazione internazionale con la copertura dei principali network e un uso massiccio dei social e la rivoluzione è servita. Le elezioni non servono più".
"Che non sia possibile conoscere chi ci fosse realmente in piazza, la presenza di agenti provocatori e chi abbia sparato è un dato di fatto che però non interessa a nessuno - secondo Grillo - La divisione tra buoni e cattivi per l'opinione pubblica è definitiva e questo è ciò che conta". (segue)