"Odessa ieri era una città normalissima, i ristoranti erano pieni, non c'era un clima di guerra. Nessuno pensava che attaccassero, invece stamattina alle 5.30 abbiamo sentito delle esplosioni, ma non abbiamo visto fumo: forse è stato colpito qualche obiettivo sensibile. C'è stata un po' di paura, ma poi da quel momento fino ad ora più nulla". Albino Locatelli vive ad Odessa e racconta all'Adnkronos la situazione nella città dopo l'operazione militare lanciata da Putin con l'invasione dell'Ucraina.
"Oggi sono tutti a casa, c'è poca gente in giro, stamattina i supermercati sono stati presi di assalto, c'erano code ai bancomat - riferisce - Qui i sentimenti sono contrastanti, ci sono tante etnie, a molti non importa l'arrivo dei russi, altri invece sono più nazionalisti".
"Come ci era stato consigliato, abbiamo fatto scorte di cibo. La comunità italiana qui non è molto numerosa, alcuni sono già rientrati con i voli commerciali ma tanta gente, come me, lavora qui o ha investimenti qui e dunque non se l'è sentita di andare via", conclude Locatelli che da tre anni abita in Ucraina.