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Ucraina: Kedelashvil 'l'italiano' (vice comandante legione Georgiana), 'vinceremo'

04 maggio 2022 | 15.29
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"L'italiano", è questo il soprannome che il vice comandante della Legione Georgiana in Ucraina, Shota Kedelashvili, si porta dietro da ormai 15 anni. Da quando, appena arruolato nelle forze armate georgiane, il suo comandante guardandolo disse "tu sarai l'italiano". E in Italia "ci sono stato moltissime volte e conto di tornare". Oggi si trova nella regione di Kiev e non ha dubbi: "L'Ucraina vincerà sicuramente, vinceremo insieme", dice all'AdnKronos.

"Il popolo ucraino sa già come deve agire per arrivare alla vittoria. Anche se non sappiamo quando - dice Kedelashvili - Nel 2014 il popolo ucraino non era così unito come lo è invece oggi. I Paesi europei hanno capito che in questo momento devono aiutare l'Ucraina e sono felice di vedere tutto l'aiuto militare che ci sta arrivando dagli Stati Uniti e da altri Paesi europei che ora non posso nominare, ma questo mi rallegra. Se l'Ucraina dovesse rimanere da sola, vincere questa guerra sarebbe più complicato ma io vedo il pieno sostegno degli altri Paesi affinché questo non avvenga".

Arrivato in Ucraina nel 2014, Kedelashvili 'l'italiano' si è arruolato come volontario e ha combattuto per due anni circa. Poi, "mi sono arruolato a contratto nelle forze armate ucraine, per qualche altro anno ho continuato il servizio militare facendo ritorno un paio di volte a casa". E ora combatte al fianco degli ucraini nella legione georgiana. "La motivazione che mi spinge a farlo? Non è solo nella guerra iniziata il 24 febbraio. Sono georgiano, ho visto bene cosa è successo in Georgia negli anni 90 e poi cosa è successo nel 2008. Potete immaginare cosa mi ha spinto a tornare in Ucraina per combattere".

'non so ora quale sarà mio futuro e cosa farò quando guerra sarà finita'

Una posizione netta che contrasta con quella del suo Paese, con il governo georgiano accusato di aiutare la Russia ad aggirare le sanzioni. Ma per Shota "la posizione del governo georgiano e la posizione del popolo georgiano sono distinte: il popolo georgiano è completamente dalla parte dell'Ucraina, è per la pace e contro la guerra. Il governo invece ora sta pensando al gas, all'energia, alla collaborazione con la Russia, e questo dopo tutto quello che è successo tra i nostri Paesi. Aggirare le sanzioni? E' il tipico modo di fare della Russia. La Georgia in tutti questi anni ha lavorato per diventare un Paese civile e moderno, con altri valori, ma anche dopo tutto il sangue versato ora il governo cerca di aiutare la Russia ad aggirare le sanzioni".

Come lui, molti altri georgiani hanno deciso di combattere al fianco dell'Ucraina. "Più di mille i miei connazionali che combattono qui - dice Shota Kedelashvili - e la cosa paradossale è che, tra tutti gli altri Paesi, la Georgia è geograficamente il Paese più piccolo ma il numero dei soldati che arrivano dalla Georgia è il più alto rispetto agli altri Paesi".

Al momento Shota Kedelashvili si trova nella regione di Kiev, "dove la situazione attuale è relativamente tranquilla, nel senso che non ci sono combattimenti in corso anche se nell'arco della giornata una o due sirene antiaeree si sentono e questo fa capire che non è tutto tranquillo come potrebbe sembrare". Se ha paura? "Sì ovviamente. C'è la guerra, se non hai paura non puoi fare nulla. Nella guerra bisogna avere paura". Prima della guerra era presidente dell'associazione delle arti marziali miste in Georgia, "non so ora quale sarà il mio futuro e cosa farò quando la guerra sarà finita. L'unico mio pensiero è finire questa guerra il prima possibile e vincere", aggiunge il vice comandante della Legione Georgiana in Ucraina.

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