Tre settimane dopo l'inizio dell'invasione russa, l'ex sindaco di Kherson, Volodymir Saldo, primo cittadino della città del sud est dell'Ucraina fra il 2002 e il 2012, e ora 'governatore' della regione occupata dalle forze russe, aveva scritto che stava cercando di fermare gli "idioti" che volevano dichiarare l'indipendenza da Kiev.
"Non ho tradito la mia anima. Kherson è la mia anima, Kherson è ucraina", aveva garantito in un post su Facebook, con l'immagine della bandiera ucraina. Sabato, Saldo, 66 anni, è stato il primo a ricevere il passaporto russo, erogato secondo la procedura speciale varata da Vladimir Putin a maggio.
"Questo è per me un momento davvero storico. Ho sempre pensato che fossimo un unico Paese e un unico popolo", ha commentato. Saldo è uno degli ex amministratori ucraini, spesso con un passato non immacolato, recuperati dai russi dopo l'inizio dell'invasione. (segue)
Fra il 2012 e il 2014 era stato deputato alla Verkhovna Rada, eletto fra le fila del Partito delle regioni di Viktor Yanukovich. Nel 2015, pochi mesi dopo la fuga dall'Ucraina di Yanukovich, Saldo aveva acquisito una quota del 15 per cento nella Agriatis, una società della Repubblica Ceca, basata a Nevekloviche, produttrice di tamburi per la meditazione.
Era stato coinvolto in un caso di rapimento nella Repubblica dominicana, dove era stato arrestato nell'agosto del 2016 dopo che un altro ucraino aveva denunciato di essere stato rapito da lui. Un tribunale ne aveva ordinato, nel settembre di quell'anno, la detenzione per tre mesi. Ma a dicembre, Saldo era riuscito a tornare in Ucraina, dove aveva detto che era lui a essere stato rapito dall'uomo che lo accusava. Il 22 aprile scorso è stato insediato dalle forze russe 'governatore' di Kherson. Poi, è stato inserito nell'elenco di persone sanzionate dall'Unione europea.
Sabato a Kherson sono stati distribuiti i primi 23 passaporti russi mentre fonti diplomatiche americane confermano i preparativi in corso nell'oblast per annettere la regione alla Russia o attraverso un referendum o con la richiesta di un esponente locale filorusso.