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Ue firma accordo di associazione con l'Ucraina. Poroshenko: tregua unilaterale estesa di 72 ore

27 giugno 2014 | 08.59
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Il presidente ucraino sull'intesa con l'Unione europea: "Giornata storica". Ma la Russia avverte: "Serie conseguenze". Ultimatum dell'Ue a Mosca: "Ok entro lunedì a 4 richieste o sanzioni". Liberati quattro osservatori Osce sequestrati più di un mese fa. Unhcr: 164mila sfollati per la crisi

 Petro Poroshenko (Infophoto)
Petro Poroshenko (Infophoto)

L'Unione Europea ha firmato, a margine del vertice dei 28, gli accordi di associazione con Georgia, Moldova e Ucraina. Con Kiev, alla presenza del nuovo presidente Petro Poroshenko, è stata siglata la parte economica del Trattato, dopo che già a marzo era stata firmata quella politica.

Poroschenko, al suo arrivo a Bruxelles, ha parlato di "giornata storica" per il suo Paese, "la più importante dall'indipendenza". E ai leader Ue, ha riferito una fonte diplomatica europea citata dalle agenzie di stampa russe, il presidente ucraino ha detto di aver esteso la tregua unilaterale nell'Est del Paese di 72 ore. In conferenza stampa a Bruxelles, Poroschenko rispondendo a chi gli chiedeva un commento sul consigliere di Putin che lo ha definito un 'nazista', ha risposto: "Chi ha parlato non è nessuno. Non mi interessa la sua opinione". Mentre in un'intervista a 'Le Figaro', il presidente ucraino si è detto "deluso" dall'atteggiamento da Putin nella gestione del dossier ucraino: nulla è stato fatto da parte russa per avviare la de-escalation promessa dal leader del Cremlino.

Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, davanti ai leader delle tre ex repubbliche sovietiche a Bruxelles, ha parlato di "un grande giorno per l'Europa. L'Ue sta al vostro fianco, oggi più che mai". Van Rompuy ha poi rassicurato Mosca: "Niente, nell'accordo, è suscettibile di colpire la Russia". Gli ga eco il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, secondo il quale l'accordo "è positivo e non è contro nessuno".

Ma Mosca avverte che ci saranno ripercussioni. La firma di un accordo di associazione con l'Ue è un diritto sovrano dell'Ucraina, ma comporterà "serie conseguenze" ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Grigory Karasin, citato dall'agenzia stampa Interfax. "Le conseguenze della firma dell'Ucraina e la Moldova saranno indubbiamente serie e dovremo tenere conto delle ricadute per evitare incomprensioni e sospetti", ha affermato Karasin.

Ue: ultimatum a Mosca - Sull'Ucraina, l'Unione europea ha lanciato un ultimatum a Mosca. I leader dei 28 riuniti a Bruxelles hanno chiesto alla Russia di rispettare quattro condizioni o ci saranno nuove sanzioni: negoziati su un piano di pace, rilascio degli ostaggi in mano ai separatisti filorussi, accordo su un meccanismo di verifica del cessate il fuoco e restituzione alle autorità ucraine del controllo di tre checkpoint al confine. Il Consiglio si aspetta che entro il 30 giugno ci sia un accordo su un ''meccanismo di verifica sul cessate il fuoco e sul controllo effettivo delle frontiere''.

Rilasciati quattro osservatori Osce - Sul terreno, da parte ucraina è stata data la notizia dell'uccisione di cinque soldati da parte dei separatisti durante attacchi contro posti di blocco del governo nella zona orientale del Paese. Intanto, la notte scorsa, i separatisti filorussi dell'Ucraina orientale hanno liberato un team di osservatori dell'Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, tenuti in ostaggio da settimane. "Il nostro team con base a Donetsk composto da quattro osservatori è stato liberato dopo 32 giorni", ha annunciato l'ufficio dell'organizzazione a Kiev. E, come riporta la Ria-Novosti, Alexander Borodai, leader separatista, ha sottolineato come si sia trattato di un gesto di distensione. Gesto compiuto a poche ore dalla conclusione del periodo di tregua proclamato nella regione.

Unhcr: 164mila sfollati per la crisi - Secondo quanto ha reso noto a Ginevra l'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), sono almeno 164mila gli sfollati in seguito alla crisi in Ucraina orientale. Di questi, circa 110mila si sono rifugiati in Russia, ma solo una piccola parte ha presentato richiesta di asilo, ha riferito Melissa Fleming, portavoce dell'Unhcr. La maggior preoccupazione, ha aggiunto, è per il crescente numero di sfollati interni. La settimana scorsa sono arrivati a quota 54mila, con una crescita di 16.400 persone. Gli sfollati denunciano "il peggioramento della situazione dell'ordine pubblico, la paura di rapimenti, violazioni dei diritti umani e la mancanza di servizi dello stato".

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