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Ucraina, manifestazione a Milano: "Liberate combattenti Azov, non sono neonazisti"

09 maggio 2022 | 22.19
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Le donne ucraine scese in piazza Duomo per "sfatare le bugie sul battaglione Azov che difende eroicamente la città di Mariupol"

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

"I nostri militari hanno bisogno di essere evacuati adesso". Lo ripetono le donne ucraine scese in piazza Duomo a Milano, per "sfatare le bugie sul battaglione Azov che difende eroicamente la città di Mariupol dal primo giorno di guerra".

Una manifestazione che cade la sera del 9 maggio, ‘Giornata della vittoria ucraina sul nazismo’. "La storia purtroppo si ripete. E purtroppo si ripete con l’atrocità che il popolo ucraino ha subito durante la Seconda guerra mondiale, quando abbiamo combattuto con la Russia, che adesso ripete quella storia vergognosa e la strumentalizza usandola come pretesto contro l’Ucraina", ha detto dalla piazza l’attivista Victoria, sottolineando che "è importante che il mondo capisca che ci sono tante notizie false sul battaglione Azov e tanta propaganda per avere un pretesto per attaccare l’Ucraina".

Victoria ha spiegato che se è vero che nel 2014 i ragazzi di Azov "erano volontari, che si erano uniti per difendere il nostro Paese, da novembre 2014 Azov fa parte della guardia nazionale ucraina e sta sotto lo statuto disciplinare dell’esercito. E' tutto molto regolarizzato: non tutti possono entrare nel battaglione Azov e non ci sono combattenti stranieri". Ma soprattutto "non ci sono nazisti. Loro sono patrioti pronti a sacrificare la loro vita per la nostra patria. Ci sono le persone di varie origini etniche, di varie fedi religiose e di varie posizioni politiche". 

A Mariupol poi "non ci sono solo i combattenti di Azov, ma anche le altre forze, la guardia di frontiera, la marina militare e la polizia nazionale", ha sottolineato Tetyana, originaria di Mariupol. Per tutti gli oltre 2.000 difensori della città asserragliati nelle acciaierie Azovstal anche da Milano le donne ucraine invitano a firmare la petizione per chiederne l’evacuazione. "Sono sopravvissuti all’inferno, gli eroi devono vivere. L’indifferenza uccide", si legge nel cartello esposto. 

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