Il senso della sua missione, la prima all'estero dall'inizio della presidenza di turno italiana dell'Unione europea proprio per segnalare l'importanza che l'Italia assegna alla stabilità di questa regione, è quello di contribuire agli sforzi per la soluzione della crisi che vedono impegnati diversi attori e in diversi formati, in uno sforzo che fonti diplomatiche paragonano a una "psicoterapia", mettendo in gioco la tradizionale capacità dell'Italia di parlare con tutte le parti in causa e gli storici buoni rapporti sia con Kiev che con Mosca.
Mogherini, a Mosca da domani, cercherà mercoledì di "dissipare i dubbi" dei suoi interlocutori russi - il vice premier Arkadi Dvorkovich e il ministro degli esteri Sergei Lavrov- sull'accordo di Associazione firmato dall'Ucraina con l'Unione europea, ma non nasconde che l'Unione europea lavora "in queste ore" a una ulteriore fase di sanzioni, misure, ha ribadito il ministro oggi a Yatsenyuk, che non devono essere confuse con un'obiettivo ma considerate come la strada per arrivare a una soluzione politica della crisi.
