La pilota ucraina Nadia Savchenko non può essere rilasciata dal carcere moscovita in cui è detenuta. Lo ha precisato la Commissione inquirente russa, precisando che gli inquirenti hanno prove della sua colpevolezza, all'indomani del nuovo accordo di Minsk che prevede il rilascio di tutti i detenuti e prigionieri di guerra, sia da parte dei separatisti che da parte dell'Ucraina. "La sua detenzione non è illegittima -ha aggiunto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov- nei suoi confronti c'è una inchiesta aperta, sarà un tribnunale a determinerà il grado della sua colpevolezza".
Savchenko è detenuta in Russia, nel carcere moscovita di Matryoshka Tishina. Gli inquirenti sostengono che sia entrata nel paese clandestinamente, fingendosi profuga, una tesi improbabile che lei e le autorità ucraine respingono con forza: dopo essere stata catturata dai separatisti a giugno è stata portata oltre il confine il mese successivo. Savchenko è anche accusata di aver fornito ai militari ucraini a terra le coordinate per colpire, e uccidere, due giornalisti russi.
La detenzione preventiva della pilota, in sciopero della fame da più di 60 giorni, è stata estesa al prossimo 13 maggio. Ieri il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva assicurato di essere stato informato della liberazione della donna militare che l'Ucraina considera come un'eroe.
