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Ucraina, Nato: russi pronti a intervento in 3-5 giorni. Rasmussen: "Errore storico"

02 aprile 2014 | 17.04
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Ucraina, Nato: russi pronti a intervento in 3-5 giorni. Rasmussen:

Bruxelles, 2 apr. (Adnkronos/Ign) - Altro che ritiro, la minaccia militare al confine con l'Ucraina resta sul campo. La Russia ha dislocato ai confini con l'Ucraina tutti i militari e le capacità che le sarebbero necessari per mettere a segno un'incursione di proporzioni significative nel sud o nell'est del paese nell'arco di tre-cinque giorni. Lo ha spiegato al Wall Street Journal il comandante supremo delle forze alleate in Europa, il generale Philip Breedlove, descrivendo la situazione come ''estremamente preoccupante'' perché la forza dispiegata da Mosca è ''molto grande, molto capace e molto pronta''. Dalla regione arrivano segnali di movimenti di un numero molto limitato di militari, ma nessuna indicazione di un loro rientro alle basi, ha aggiunto.

"Non esiterei a definirlo un errore storico" se la Russia dovesse intervenire in Ucraina, ha commentato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. "Condivido realmente le preoccupazioni espresse dal Saceur", ha sottolineato Rasmussen, in una conferenza stampa a Bruxelles, al termine della ministeriale, ribadendo di non aver visto "alcuna significativa riduzione" nella presenza delle forze russe al confine con l'Ucraina. "Sappiamo anche che le Forze armate russe sono in stato di massima allerta - ha aggiunto il numero uno dell'Alleanza - Questo è veramente motivo di grande preoccupazione".

Se i russi dovessero intervenire, ha avvertito ancora Rasmussen, "questo porterebbe ad un ulteriore isolamento internazionale" di Mosca, "avrebbe conseguenze enormi per le relazioni tra la Russia e il mondo occidentale, sarebbe un errore di calcolo con enormi implicazioni strategiche". Quindi ha rinnovato il monito a Mosca perché "ritiri le sue truppe e rispetti gli obblighi internazionali, avviando un dialogo costruttivo con il governo ucraino".

Secondo Rasmussen le dichiarazioni russe sulla crisi Ucraina lasciano pensare che Mosca "voglia ristabilire una sfera di influenza sullo spazio ex sovietico". Il numero uno dell'Alleanza ha poi fatto sapere che da Mosca non è arrivata alcuna reazione alla decisione di ieri della Nato di sospendere la collaborazione con la Russia.

VIKTOR YANUKOVICH E L'ANNESSIONE DELLA CRIMEA - ''Una tragedia'' per l'Ucraina. E' così che l'ex presidente Viktor Yanukovich, fuggito in Russia alla fine del mese scorso ha definito l'annessione della Crimea alla Russia. In una intervista rilanciata dall'emittente russa Dozhd Tv, Yanukovich ha assicurato di poter convincere il presidente russo Putin a discutere le condizioni per cui la penisola potrà riunirsi all'Ucraina.

OBAMA E GLI AIUTI - Soddisfazione del presidente Barack Obama per il via libera del Congresso Usa al piano di aiuti all'Ucraina. Il testo comprende anche un sistema di sanzioni mirate allo scopo, ha spiegato la Casa Bianca, di "imporre costi a individui o entità responsabili di atti di violenza contro la popolazione ucraina o responsabili di atti che stanno pregiudicando la pace, la stabilità, la sovranità o l'integrità territoriale" del Paese.

IL TIMORE DEL MINISTRO MOGHERINI - La crisi in Ucraina rischia di avere "ripercussioni preoccupanti" anche su altri dossier, dalla Siria all'Iran, dalla Libia al Medio Oriente, ha sottolineato il ministro degli Esteri Federica Mogherini. Il governo ucraino sta dimostrando, ha aggiunto poi il ministro, "un atteggiamento saggio" nell'intenzione di non voler entrare nella Nato. Una scelta che dimostra "che il governo ha ben presente la complessità della situazione" e la necessità di mantenere i rapporti con la Russia, ha spiegato.

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