La decisione, mai formalizzata con una dichiarazione esplicita, di invadere la Crimea e' stata presa in segreto da Vladimir Putin insieme a un gruppo di consiglieri fidati ''sempre piu' ristretto'', e non dal Consiglio di sicurezza nazionale, fra la tarda serata di martedi' 25 febbraio e le prime ore del giorno successivo. A ora, il presidente russo pero' non sembra avere chiaro dove vuole arrivare, tanto che Sergei Markov, stratega politico e consulente del Cremlino, arriva a dire che ''sta improvvisando''.
La ricostruzione del New York Times degli eventi che, a Mosca, hanno portato all'intervento diretto della Russia in Ucraina scattato il giovedi' con l'occupazione di Parlamento e governo locale a Simferopoli descrive la strategia del Cremlino la settimana successiva alla definizione dell'accordo per le elezioni presidenziali anticipate a Kiev il 21 febbraio come ''una serie di mosse a vanvera e perfino ingannevole''. Mossa messe a punto da Putin insieme ai siloviki e suoi colleghi al Kgb gia' ai tempi di Leningrado, il capo di gabinetto del Cremlino, Sergei Ivanov, il segretario del consiglio di sicurezza nazionale, Sergei Patrushev, e il direttore dell'Fsb, Aleksandr Bortnikov. (segue)