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Ucraina, Parlamento licenzia Yanukovich Tymoshenko libera: "La dittatura è caduta"

22 febbraio 2014 | 22.17
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Ucraina, Parlamento licenzia Yanukovich Tymoshenko libera:

Il Parlamento ucraino ha votato un provvedimento per le dimissioni di Viktor Yanukovich e per la convocazione di elezioni presidenziali il prossimo 25 maggio. Lui resiste e attacca: è in atto nel paese un ''colpo di stato, non mi dimetto''. E punta il dito contro i ''banditi'' dell'opposizione. Poi tenta la fuga. Il presidente del Parlamento e premier facente funzione in Ucraina Oleksandr Turchynov ha denunciato che Yanukovich è stato bloccato mentre cercava di imbarcarsi su un aereo diretto in Russia.

Il provvedimento per il licenziamento del presidente, che è passato con 328 voti favorevoli sui 447 seggi della Rada, precisa che Yanukovich non è costituzionalmente in grado di assicurare l'adempimento delle sue funzioni. Dopo il voto, numerosi deputati si sono alzati in piedi per applaudire e intonare l'inno nazionale.

Arriva anche la notizia della scarcerazione di Yulia Tymoshenko dopo il voto con cui il Parlamento ha approvato la liberazione dell'ex premier. Tymoshenko ha lasciato l'ospedale del carcere di Kharkiv in cui era detenuta e si è diretta a Kiev, dove ha parlato alla folla in Piazza dell'Indipendenza. L'ex premier ucraino, seduta su una sedia a rotelle, ha reso omaggio a quanti hanno preso parte alle proteste e alle vittime delle violenze di questi ultimi giorni. "Gli eroi non muoiono mai", ha detto l'ex premier, che ha esortato le migliaia di persone presenti a "lottare fino alla fine" contro Yanukovych. "Dobbiamo portare Yanukovych e la cricca che lo circonda a Maidan", ha sottolineato.

Subito dopo la scarcerazione Tymoshenko aveva detto: ''La dittatura è caduta''. Rivale del presidente Yanukovych, icona della cosiddetta Rivoluzione Arancione del 2004-05 e condannata nel 2011 per le accuse di irregolarità durante il suo incarico alla guida del governo, Tymoshenko ha annunciato che concorrerà nelle elezioni previste a maggio.

A Kiev, intanto, l'opposizione ha preso il controllo. Andriy Parubiy, comandante delle forze dell'opposizione, rivolgendosi a migliaia di persone riunite in piazza dell'Indipendenza, ha detto che le forze antigovernative "controllano tutta Kiev visto che abbiamo in mano tutte le sedi del governo". Parubiy ha poi consigliato ai poliziotti che vogliono schierarsi dalla loro parte di mettere dei nastri gialli e blu, simbolo dell'opposizione ucraina, sulle loro uniformi.

L'opposizione segna anche altri punti a suo favore. Si è dimesso Volodymyr Rybak, il presidente della Rada, il Parlamento ucraino. Rybak, stretto collaboratore di Yanukovich, ha spiegato che alla base della sua decisione ci sono motivi di salute. Al suo posto è stato eletto Oleksandr Turchynov, alleato storico di Yulia Tymoshenko all'interno del partito della 'Batkivshchyna' (patria). Con un provvedimento del Parlamento Turchynov è stato autorizzato a esercitare le funzioni di premier fino alla nomina di un nuovo governo. La Verkhovna Rada ha poi eletto Arsen Avakov ministro degli Interni facente funzione. Anche lui è considerato molto vicino a Yulia Tymoshenko.

La situazione in Ucraina resta "estremamente fragile" nonostante l'accordo tra governo ed opposizione. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, al suo ritorno da Kiev, dove ha mediato l'intesa insieme ai colleghi di Francia e Polonia. "L'accordo - ha aggiunto - non è una garanzia per uno sviluppo pacifico in Ucraina con un futuro politico che terrà insieme il Paese".

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il presidente russo, Vladimir Putin, concordano sulla necessità di "attuare rapidamente l'accordo politico raggiunto a Kiev". Lo ha reso noto la Casa Bianca riportando il contenuto di una telefonata fra i due capi di Stato. Durante lo "scambio di vedute" Obama e Putin hanno peraltro sottolineato "l'importanza di stabilizzare la situazione economica, avviare le riforme necessarie e fare in modo che tutte le parti si astengano da ulteriori violenze".

Più tardi, la Russia, per bocca del ministro degli esteri Sergei Lavrov, citato dall'agenzia di stampa Interfax, ha accusato l'opposizione in Ucraina di non aver rispettato gli impegni presi e ha sollecitato Francia, Germania e Polonia, i cui ministri degli Esteri hanno mediato per l'accordo firmato venerdì, a esercitare pressioni affinché l'intesa sia rispettata.

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