Berlino, 7 mar. (Adnkronos/Dpa) - Le possibili sanzioni alla Russia per la crisi ucraina stanno mettendo in allarme la 'business community' tedesca che negli ultimi anni ha rafforzato la presenza nel mercato russo. "Abbiamo già visto una considerevole quantità di incertezza negli affari e di rischi nella crescita economica" afferma Eckhard Cordes, che presiede il comitato per le relazioni con l'Europa orientale della Confindustria tedesca.
"L'economia europea potrebbe fronteggiare continui danni se si innesca la spirale delle reciproche sanzioni", ha aggiunto, riferendosi alle minacce di rappresaglia che arrivano da Mosca in caso di sanzioni dei Paesi occidentali. Circa 6mila compagnie tedesche hanno investito 20 miliardi di euro in Russia - rispetto ai 7,4 miliardi di euro di investimenti Usa - che è anche il principale fornitore di petrolio e gas della Germania. Circa un terzo delle forniture di petrolio e il 40% del gas arriva dalla Russia.
Ed è proprio nel settore dell'energia che vi sono maggiori preoccupazioni: "non ci possiamo permettere sanzioni in questo settore perchè noi siamo sempre più dipendenti dalle forniture russe come un risultato dell'Energiewende", ha detto Hans-Werner Sinn che presiede l'Ifo, riferendosi alla trasformazione della politica energetica, con la graduale sostituzione dell'energia nucleare con quella fornita dal gas naturale.
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