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Ucraina, Putin: "Operazione speciale Russia per fermare guerra iniziata nel 2014"

18 gennaio 2023 | 11.16
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Il leader del Cremlino: "Le operazioni di combattimento su larga scala nel Donbass non sono mai cessate dal 2014"

(Fotogramma)
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La Russia ha dato il via all'operazione speciale in Ucraina "per fermare la guerra" in corso in quel Paese dal 2014 ha affermato Vladimir Putin, in una ennesima giravolta retorica, oggi a San Pietroburgo per celebrare, di fronte a veterani e sopravvissuti, la fine dell'assedio dell'allora Leningrado il 18 gennaio del 1943. "Le operazioni di combattimento su larga scala nel Donbass non sono mai cessate dal 2014. Tutto quello che facciamo oggi, inclusa l'operazione militare speciale, è un tentativo di fermare questa guerra e proteggere i nostri che vivono in quei territori", ha aggiunto. Il Donbass è un territorio storico della Russia che dopo il crollo dell'Urss Mosca aveva accettato di lasciare all'Ucraina ma, ha aggiunto, lui "non è riuscito" a non rispondere ai cambiamenti in atto in Ucraina dopo la rivoluzione della Maidan.

In Ucraina "la vittoria è garantita. Non ho dubbi su questo", ha detto. Secondo quanto riporta l'agenzia Tass, Putin ha affermato che ci sono tutte le ragioni per considerare le autorità ucraine come un "regime neonazista". "A Kiev glorificano Bandera, complice di Hitler, e l'esercito ucraino continua l'esecuzione di civili nel Donbass e nei territori adiacenti", ha detto Putin.

"Le ostilità su vasta scala nel Donbass non si sono fermate dal 2014 - con l'uso di attrezzature pesanti, artiglieria, carri armati e aerei. È successo di tutto. Tutto ciò che facciamo oggi, anche con un'operazione militare speciale, è un tentativo di fermare questa guerra. Questo è il significato della nostra operazione. E proteggere la nostra gente che vive lì, in questi territori", ha detto.

La Russia ha fatto di tutto per risolvere la situazione nel Donbass con mezzi pacifici, ha rivendicato ancora una volta il presidente russo, ribadendo che Mosca non poteva reagire agli eventi in Ucraina dal 2014. "Abbiamo resistito a lungo, abbiamo cercato di negoziare a lungo. A quanto pare, siamo stati solo ingannati - ha detto Putin - Non è la prima volta che ci succede. Ciononostante, abbiamo fatto del nostro meglio per risolvere la situazione con mezzi pacifici. Ora è diventato ovvio che questo era per definizione impossibile".

Intanto secondo l'Institute for the Study of War (Isw), Putin potrebbe annunciare fin da oggi una seconda ondata di mobilitazioni per rafforzare le forze armate del paese. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha annunciato che Putin terrà un discorso a San Pietroburgo per le commemorazioni del 18 gennaio, data in cui 80 anni fa le forze sovietiche riuscirono a rompere l'assedio nazista a Leningrado.

A Putin piace sfruttare le date simboliche per rivolgersi al popolo russo, e alcuni blogger sostenitori della strategia bellica del presidente hanno ipotizzato che coglierà questa opportunità per annunciare la mobilitazione", afferma l'Isw, istituto con sede a Washington. Anche le intelligence ucraina e occidentale hanno ripetutamente avvertito dei preparativi per la mobilitazione di Putin previsti per metà gennaio.

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