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Ucraina, riunione emergenza ministri Ue Obama: conseguenze senza stop a violenze

19 febbraio 2014 | 21.39
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Ucraina, riunione emergenza ministri Ue Obama: conseguenze senza stop a violenze

Kiev, 19 feb. (Adnkronos/Ign) - La situazione in Ucraina si aggrava e l'Europa inizia a muoversi. E' stata convocata per le due del pomeriggio di giovedì a Bruxelles una riunione straordinaria dei ministri degli esteri dell'Ue per discutere dei violenti scontri fra manifestanti filo-occidentali e forze dell'ordine.

E gli Stati Uniti minacciano "conseguenze" se il governo ucraino non fermerà le violenze. Dal Messico, Barack Obama interviene sulla crisi a Kiev, facendo riferimento alla possibilità di varare sanzioni e affermando di "considerare il governo dell'Ucraina il principale responsabile per garantire che si trattino nel modo appropriato i manifestanti pacifici".

Washington, ha continuato Obama in una dichiarazione alla stampa rilasciata prima del colloquio con il presidente messicano Enrique Pena Nieto, "si aspetta che il governo mostri moderazione". Perché "stiamo seguendo la situazione molto attentamente" ha concluso, avvertendo che "vi saranno conseguenze" se i responsabili "supereranno il limite".

Nel Vecchio Continente, intanto, la rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton ha precisato che ''tutte le opzioni'' devono essere valutate, inclusa l'adozione di ''misure restrittive contro le persone responsabili della repressione e delle violazioni dei diritti umani''.

I rappresentati diplomatici dei 28 Paesi membri della Ue, in una riunione preparatoria del Consiglio Ue Affari esteri di giovedì, convocato in seduta straordinaria, stanno considerando un "ampio ventaglio" di opzioni per misure mirate che colpiscano i responsabili delle violenze.

Per la portavoce dell'Alto rappresentante Catherine Ashton, Maja Kojiancic, "i tempi per la decisione e l'effettiva attuazione delle sanzioni sono diventati molto rapidi". La Ue è "pronta ad agire", ha spiegato un altro portavoce della Commissione europea, perchè "la situazione nel Paese si è ulteriormente deteriorata".

Francois Hollande e Angela Merkel sono a favore dell'adozione di sanzioni mirate contro la leadership ucraina. "Coloro che hanno commesso questi atti e si preparano a commetterne altri devono sapere che verranno puniti", ha dichiarato Hollande nel corso della conferenza stampa congiunta con Merkel.

"Ci aspettiamo che gli Stati membri della Ue sostengano di applicare sanzioni mirate contro i responsabili delle violenze e dell'uso eccessivo della forza" ha detto il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso. Sulla stessa linea il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che chiede anche di offrire "aiuti finanziari" nel caso di una soluzione pacifica della crisi. Per evitare "ulteriori spargimenti di sangue" in Ucraina, ha detto, la Ue deve utilizzare "la minaccia di sanzioni mirate" contro chi ha fatto ricorso alla violenza.

Barroso ha telefonato al presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovych, avvertendo che, anche se la Ue rimane disponibile ad assistere e facilitare il dialogo e la pacificazione nel Paese, è anche ''pronta a reagire in modo fermo'' se la situazione continuerà a deteriorarsi. Il presidente della Commissione Ue si è detto scioccato e preoccupato per i recenti scontri nel Paese e ha chiesto la fine immediata delle violenze.

I ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia andranno in missione domani a Kiev per cercare di mediare un accordo.

Riferendo in Parlamento, il ministro francese Laurent Fabius ha detto che erano in corso colloqui sia con l'opposizione, che con il governo, che con la Russia che sostiene Yanukovych. Il ministro francese ha detto che "il cuore dell'Europa è ovviamente al fianco degli ucraini che stanno lottando per avvicinarsi alla Ue", ma è importante ricordare che "una parte del Paese è profondamente legata alla Russia e forse potrebbero avere diverse aspirazioni".

Dall'Italia, il ministro degli Esteri Emma Bonino appoggia la linea dell'Europa. "E' con massima preoccupazione - dice la titolare della Farnesina - che va considerato - e scongiurato - il rischio concreto di una guerra civile alle porte dell'Unione Europea''.

Un allarme che trova conferme negli ultimi eventi: la protesta di Piazza Maidan si estende infatti all'ovest del Paese. A Leopoli, dove gli oppositori oggi hanno occupato alcuni edifici del governo, i rappresentanti dell'Assemblea legislativa locale hanno annunciato di essersi assunti ''la responsabilità per il mantenimento del rispetto della legge e dell'ordine, per facilitare il trasferimento a Kiev di attivisti e di aiutare gli oppositori". Il documento è stato sostenuto dalla maggior parte dei dipartimenti di polizia della regione, rende noto Radio Europa libera.

La Russia però non sembra disponibile a restare a guardare: il ministero degli esteri a Mosca ribadisce che l'Ucraina è un paese ''amico, fratello e partner strategico'', e attribuisce la responsabilità delle violenze ''alle azioni criminali delle forze di opposizione radicali''. ''Eserciteremo tutta la nostra influenza perché possa essere ripristinata la pace nel paese''. Il ministero degli Esteri russo ha descritto quanto accaduto martedì in Ucraina come un tentativo di ''prendere il potere con la forza''.

Molto preoccupato per la situazione in Ucraina Papa Francesco, che ha lanciato un appello invitando "tutte le parti a cessare ogni azione violenta e a cercare la concordia e la pace del Paese". "Con l'animo preoccupato - confessa Jorge Mario Bergoglio - seguo quanto in questi giorni sta accadendo a Kiev. Assicuro la mia vicinanza al popolo ucraino e prego per le vittime delle violenze, per i loro familiari e per i feriti".

Martedì sono morte almeno 25 persone durante gli scontri scoppiati a ieri Kiev e andati avanti per tutta la notte. Tra le vittime ci sarebbero sette agenti e 13 civili, tra cui anche il giornalista ucraino Vyacheslav Veremiy, picchiato e ferito da colpi d'arma da fuoco sparati da sconosciuti. I feriti sono 241 feriti, fra cui 79 poliziotti e cinque giornalisti.

A Kiev sono state dislocate alcune unità di paracadutisti con il compito di proteggere le basi militari con armi e munizioni. Fino a ora l'esercito non è intervenuto negli scontri con le forze dell'opposizione nelle piazze, ma solo le forze speciali del ministero dell'Interno del Berkut e la polizia. Il servizio di sicurezza ucraino Sbu ha avviato un'"operazione antiterrorismo" in tutto il Paese. "Gruppi estremisti e radicali rappresentano un reale pericolo per la vita di milioni di ucraini con le loro azioni", ha riferito l'Sbu, secondo cui cercare di imporre i propri obiettivi con la violenza delle armi, incendi, sequestri e omicidi "sono azioni terroristiche specifiche". In precedenza, l'Sbu aveva già annunciato che avrebbe indagato "alcuni politici" per tentato colpo di Stato.

Yanukovitch ha accusato gli oppositori di essersi fatti trascinare dalle frange più estreme della protesta. "I leader dell'opposizione -ha affermato- hanno ignorato il principio democratico in base al quale il potere non si prende nelle strade o le piazze, ma tramite elezioni. Hanno superato ogni limite chiamando la gente a prendere le armi". Il presidente ucraino ha tuttavia aggiunto che "non è troppo tardi" per risolvere la crisi attraverso "il dialogo e il compromesso".

Dal canto suo Arseniy Yatsenyuk, leader del partito della Madrepatria, si è rivolto al presidente perché "metta fine al bagno di sangue e proclami una tregua". Yanukovitch "reagisce in modo inadeguato alla situazione", ha affermato l'ex pugile Vitaly Klitschko, leader del partito Udar (Pugno). "Questa è un'isola di libertà e noi la difenderemo", ha affermato Klitschko, esortando i manifestanti a difendere la piazza. Intanto la municipalità di Kiev ha annunciato restrizioni al traffico, invitando negozi e uffici a rimanere chiusi.

A causa delle tensioni in Ucraina, la partita tra Dinamo Kiev e Valencia valida per l'andata dei sedicesimi di finale di Europa League si giocherà giovedì alle 19 sul campo neutro di Nicosia.

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