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Ucraina, Sgarbi: "Aut aut a Gergiev assurdo, come far pagare a Pirandello colpe Mussolini"

26 febbraio 2022 | 17.44
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Il critico d'arte all'Adnkronos: "Non ha elogiato guerra, inverosimile venga obbligato a prendere distanze"

Ucraina, Sgarbi:

"L'intimidazione nei confronti del direttore d’orchestra Gergiev da parte della Carnegie Hall di New York e della Filarmonica di Monaco, e ora anche della Scala di Milano ha il sapore di una odiosa vendetta. E' una cosa sconcertante, inverosimile, grottesca, ed è esattamente lo stesso che rimproverano a Putin". A dirlo all'Adnkronos è Vittorio Sgarbi che commenta così la presa di distanza che il sindaco di Milano Beppe Sala ha chiesto di prendere al direttore d'orchestra russo Valery Gergiev, di cui è noto l'appoggio a Vladimir Putin.

"La cultura -sbotta Sgarbi- non può essere usata come un'arma di ricatto, perché di questo si tratta, di un ricatto. E' come far pagare a Pirandello le colpe di Mussolini. Colpire la cultura è odioso". Peraltro, sottolinea il critico d'arte, "Gergiev non ha fatto l'elogio di nulla, non ha fatto dichiarazioni, è amico di Putin, non è che per suonare deve pronunciarsi contro Putin, è letteralmente assurdo". E' "lo stesso atteggiamento, identico, che rimproverano allo stesso Putin". Sgarbi cita poi altri esempi nella storia, motivando ancor meglio il suo disappunto: "Nessuno ha mai chiesto a Feltrinelli di non essere dalla parte di Fidel Castro", spiega.

Ugualmente, "ben diverso era stato l'atteggiamento adottato con un altro grande direttore d’orchestra, Wilhelm Furtwangler, che aveva diretto vari concerti a vantaggio del regime nazista", ricorda il deputato. "Nel febbraio 1938 diresse la Filarmonica di Berlino per la Gioventù hitleriana, e, nello stesso anno, l'opera I maestri cantori di Norimberga di Richard Wagner per il compleanno di Adolf Hitler. I suoi concerti erano anche trasmessi alla radio per sollevare il morale delle truppe".

Dopo la guerra, "si giustificò dicendo che aveva cercato di proteggere la cultura tedesca -dice Sgarbi- Eppure Furtwangler fu chiamato a dirigere nuovamente in pubblico, in Italia, appena terminata la seconda guerra mondiale: e proprio il Teatro alla Scala di Milano mise in scena L'Anello del Nibelungo sotto la sua direzione".

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