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Ucraina: si estendono i combattimenti, vittime fra i civili

19 gennaio 2015 | 14.26
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Colpito un ospedale a Donetsk. I combattimenti si estendono e provocano vittime anche fra i civili. Kiev denuncia che unità militari russe hanno varcato il confine e Mosca dice che il ricorso alla forza da parte dell'Ucraina è l'errore strategico più grande.

(foto Xinhua)
(foto Xinhua)

Si intensificano i combattimenti nell'est dell'Ucraina con decine di nuove vittime, anche fra i civili. Oggi è stato colpito un ospedale nel centro di Donetsk e altri obiettivi in città, non più solo all'aeroporto di cui le forze di Kiev avrebbero ripreso il controllo, una versione smentita dai separatisti. Il ponte di Putilovsky che collega l'aeroporto alla città è crollato negli scontri. Scontri sono stati registrati anche a Mariupol,

L'Ucraina ha offerto alla Russia -che oggi Kiev ha accusato di aver inviato altri 700 militari nell'est del paese- una proposta per un nuovo cessate il fuoco immediato dopo che Mosca ha detto che Kiev aveva respinto, proprio nei giorni scorsi, una proposta per una tregua.

I militari ucraini hanno lanciato un'"operazione massiccia" -ha reso noto il portavoce Andrei Lysenko- che ha consentito la ripresa del controllo della quasi totalità dello scalo ma che, dicono i separatisti, ha provocato la morte di quattro civili e il ferimento di altri 20 a Horlivka, il centro abitato nei pressi dello scalo. Una accusa respinta da Kiev, secondo cui sono invece i filo russi ad aver provocato vittime civili, fra cui due bimbi uccisi e una bimba di nove anni ferita, dislocando lanciarazzi Grad in zone residenziali. Pesante comunque il bilancio delle vittime sul fronte: otto separatisti e tre soldati ucraini sono rimasti uccisi, 33 separatisti e 66 soldati feriti.

"Siamo pronti a lavorare con la Russia per assicurare il cessate il fuoco e l'attuazione completa di quanto previsto dagli accordi di Minsk", ha dichiarato il ministro degli esteri Pavlo Klimkin in un tweet, dopo che ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva denunciato che l'Ucraina aveva respinto una proposta "concreta" di Vladimir Putin (cessate il fuoco e ritiro rapido degli armamenti di calibro superiore ai 100 mm) di entrambe le parti) in una lettera inviata a Petro Poroshenko giovedì sera della scorsa settimana. Il ministero degli esteri russo oggi ha precisato che prima di tornare a parlare dell'attuazione degli accordi di Minsk, l'Ucraina deve ritirare gli armamenti dalla linea del fronte, come previsto da tale intesa, "unico approccio che diminuirà il rischio di un nuovo confronto armato". E il vice ministro Greogry Karasin ha detto che il ricorso alla forza militare da parte di Kiev è "il maggior errore strategico", un errore che "rischia di portare a conseguenze irreversibili per lo stato ucraino".

Ieri Poroshenko ha preso parte a una manifestazione nel centro di Kiev per ricordare i caduti della guerra e assicurare che non intende cedere un millimetro del territorio dell'Ucraina ai separatisti. Oggi, dopo aver incontrato la premier polacca Ewa Kopacz, ha assicurato che "se vengono rispettati gli accordi di Minsk, l'Ucraina è pronta a firmare un accordo di cessate il fuoco".

Gli sforzi per organizzare un vertice fra Russia, Ucraina, Francia e Germania, che avrebbe dovuto tenersi la scorsa settimana in Kazakhstan, proseguono, ha precisato il ministro degli esteri tedesco Franz-Walter Steinmeier.

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