La televisione pubblica Rossyia 1 è stata costretta ad ammettere di aver usato immagini relative a un'operazione militare nella regione caucasica della Kabardino Balkaria nel 2012 per illustrare un servizio sulla presunta uccisione di un separatista da parte delle forze ucraine nel Donbass.
''Ogni giorno continuano a morire civili. La Guardia nazionale ucraina ha ucciso un uomo nei dintorni di Slovyansk", recitava il servizio trasmesso durante il telegiornale di venerdi, a commento delle immagini di un cadavere di fronte a un blindato e vicino a un gruppo di uomini armati, con la didascalia "regione di Donetsk, Ucraina" sullo schermo. Ma la rivista online Slon.ru ha scoperto che erano le stesse immagini mandate in onda il 18 novembre del 2012.
La star della propaganda russa Dmitry Kiselyov, presidente della nuova iniziativa editoriale Rossiya Segodnya e vice direttore del gruppo da cui dipendono diversi canali pubblici fra cui Rossiya, inserito nella lista dell'Unione europea delle persone colpite dal bando al visto, ha parlato di ''un errore informatico, non certo di manipolazione". Certo è che le televisioni russe, fonte unica di informazione per la grande maggioranza dei russi, sono state oggetto di critica per la copertura degli eventi in Ucraina liquidati come il ritorno del fascismo in Europa.
