Sono circa un centinaio i tatari di Crimea che hanno lasciato la penisola per andare a ingrossare le fila dei jihadisti impegnati nei combattimenti contro il regime di Damasco. Lo sostiene Mairbek Vatchegayev, analista della Jamestown Foundation di Washington, citato dal "Wall Street Journal".
E tra questi, dice Mustafa Jemilev, parlamentare ucraino di origine tatara, una decina ha detto di essere pronto a intervenire contro gli occupanti russi. "Hanno offerto le loro capacità e la loro fedeltà al Majlis (il parlamento dei tatari). Anche se non sono d'accordo con loro...come posso fermare qualcuno che vuole morire con onore?".
Scrive il giornale americano che il modo in cui i tatari reagiranno agli eventi nei prossimi giorni, in particolare al referendum sull'annessione della Crimea alla Russia, "determinerà se l'azzardo del Cremlino darà avvio ad un conflitto etnico su vasta scala simile" a quello in Cecenia e Daghestan.