"L'Europa oggi è in un momento storico in cui o va avanti o va indietro, non può stare ferma". Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano al convegno promosso da Monitor Deloitte Strategy Consulting "Unione Europea oggi: ancora un'opportunità?", in corso alla Camera, ricordando i due punti i cruciali del dilagante sentimento anti-europeista: "la crisi economica, che ha prodotto un tasso di disoccupazione giovanile record, e la crisi dei profughi e rifugiati, dove l'Europa ha pagato il conto della propria origine e di avere dei paesi vicini in guerra".
Per il titolare della Farnesina, "se sceglie di andare avanti, l'Europa ha una sola strada davanti a se, quella di forzare l'unità su altri principi che non siano solo economici. Ecco cosa serve il diritto di asilo e l'idea che insieme ci si faccia carico della politica dell'immigrazione".
Sostenendo che "non c'è futuro in un paese e in un continente se non si alimenta la memoria", Alfano si è poi detto un "estremista dell'europeismo" sottolineando che la pace portata dall’Ue è già di per sé un risultato sufficiente per certificare il successo del progetto dell'Ue.
L’Europa è "il più grande esperimento istituzionale di successo. Ha portato all'integrazione tra popoli che erano stati in guerra tra di loro ed è diventata la seconda economia al mondo", ha detto ancora il ministro degli Esteri.
